CASTEL DEL PIANO. San Processo, la torre crolla Fiora Bonelli 01-09-10, IL TIRRENO Grosseto
Allarme rosso per un altro dei monumenti storici dell’Amiata, senza dubbio uno dei più suggestivi di tutto il versante occidentale della montagna: San Processo di Castel del Piano. Infatti, l’antica torre campanaria della Chiesa del convento di San Processo sta crollando. I restauri promessi e progettati sono al momento fermi. E proprietario di San Processo, Bruno Milanese, che nel sito ha creato uno splendido agriturismo e da anni, ormai, si picca di salvare il campanile della chiesa in quanto è uno dei pezzi di pregio storico-architettonico maggiori della zona, scrive al sindaco di Castel del Piano e alla Soprintendenza beni Ambientali di Siena protestando. «Il proprietario dell’antico convento di S. Processo e dei ruderi dell’abside, della torre campanaria e della Chiesa - scrive Milanese -, ha segnalato più volte lo stato precario in cui versa la struttura e torna a segnalare che nella notte del 27 agosto e giorni precedenti, dopo violenti temporali, sono crollate altre pietre e piccole parti della struttura (risalente al 1280), con imminente pericolo di totale crollo. Nonostante che da due anni e oltre esista un progetto esecutivo di una messa in sicurezza, approvato dalla Soprintendenza, uno stanziamento esecutivo da parte del Comune di Castel del Piano e un accordo col proprieatrio dell’area, duole constatare che la soluzione del problema si sia da tempo arenata in un totale disinteresse verso una chiesa tra le più suggestive del versante grossetano». Milanese ricorda le promesse fatte, i convegni, i sopralluoghi, i dibattiti interessati al recuperodell’area e di ciò che resta della chiesa e del convento realizzati da Cocco Bonsignori, dove sostò San Bernardino da Siena e studiò Papa Onorio IV dei Conti Aldobrandeschi. Milanese fa ancora una volta appello a tutti gli enti interessati «anche perché - afferma - le ricerche potrebbero portare a scoperte di un qualche interesse, essendo il pavimento dell’antica chiesa, inaccessibile per l’implosione del tetto sovrastante, affinché si intervenga urgentemente almeno nella messa in sicurezza dei ruderi, per evitare la perdita di uno dei pochi monumenti storici di Castel del Piano. Inoltre, la mancata messa in sicurezza della struttura ha creato una situazione di stallo, per cui neppure eventuali associazioni di volontariato potrebbero gratuitamente intervenire per riportare alla luce il vecchio pavimento o quant’altro».
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