LUCCA. Mura, nuova cura contro gli arbusti sul paramento ALESSANDRO PETRINI GIOVEDÌ, 02 SETTEMBRE 2010 IL TIRRENO - Lucca
Il procedimento congela le radici e le piante spariscono Esperimento in corso fuori Porta Elisa
Per rendersi conto di cosa si tratta basta andare fuori porta Elisa dove a una decina di metri sulla destra, in basso, si trova un punto delle Mura di un rosso vivo e privo di erbacce. Un fazzoletto di poco meno di un metro quadrato dove a primavera è stato testato un metodo rivoluzionario per pulire l’intero monumento. La novità arriva dalla Germania ed è arrivata a Lucca dopo aver pulito altre cinte murarie in giro per l’Europa. In pratica si tratta di un procedimento che congela le radici delle piante senza utilizzare sostanze chimiche e senza intaccare il paramento esterno. I vantaggi sono indiscutibili perché non si è costretti a dover estirpare le piante una per una con il rischio di danneggiare qualcosa ma soprattutto perché il trattamento dura all’incirca sette o otto anni e quindi dà risultati duraturi. La controindicazione è il prezzo visto che si parla di circa 4 milioni di euro per l’intera cinta muraria. Una spesa non indifferente che però sarebbe ammortizzata di anno in anno. L’altro aspetto che pone qualche interrogativo è quello estetico - ed è paradossale - perché questa tecnica toglie anche la patina scura portata dal tempo e dall’inquinamento riportando il tutto al rosso mattone originario. Un “rosa confetto”, come lo definisce il presidente dell’Opera delle Mura Francesco Colucci, usuale per i lucchesi del Rinascimento ma non per quelli del 2010, che dovrebbero aspettare almeno tre o quattro anni di smog e di agenti atmosferici per rivederlo con i colori attuali. Ciò che è certo è che questa rimane un’opzione da prendere in considerazione ma da valutare attentamente sia con l’amministrazione comunale che con la Sovrintendenza. Intanto il 15 settembre il consiglio di amministrazione dell’Opera delle Mura si riunirà per un consiglio tematico sul recupero e il restauro dell’intero monumento. Colucci non nasconde che per interventi importanti sia necessario trovare finanziamenti e per questo ha intenzione di sviluppare la comunicazione realizzando un dvd con dieci minispot da 30 secondi, che illustrino le criticità e la necessità dei lavori per il ripristino, che possano catalizzare l’attenzione di sponsor, fondazioni e grosse imprese. Per questo, conclude Colucci, «è fondamentale avere progetti esecutivi pronti sui quali chiedere i contributi». Un punto sul quale bisognerà fare dei passi in avanti poiché attualmente c’è soltanto un progetto unitario per il recupero della Casa del cane e della Casa del boia, entrambe nella zona dei Bacchettoni. «Un intervento complessivo da circa un milione e mezzo di euro che però si potrebbe decidere di scindere per renderli più facili da realizzare in due momenti distinti.
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