TOSCANA - Gps, mappe e satellite la Forestale stana i furbi RICCARDO BIANCHI La Repubblica, 01-09-10, FIRENZE
INTORNO al cantiere dove sarebbero nate quattro nuove villette c' erano segni di ricrescita, dei piccoli alberelli. Strano, per una zona dove era stato dato l' ok a edificare. Incuriosito, l' ispettore Franco Mazza delimita l' area col gps di servizio, il rilevatore satellitare di posizione. Poi torna in sede, scarica i dati sul computer e controlla le foto aeree. Come sospettava, fino a qualche anno fa lì c' era il bosco. Un altro controllo veloce in Comune ed ecco l' inghippo: i tecnici che avevano richiesto le autorizzazioni per i lavori non avevano segnalato il vincolo paesaggistico e idrogeologico. Il cantiere finisce sotto sequestro e le villette di Ciliegi forse non vedranno mai la luce. La tecnologia è sbarcata in gran forze nel Corpo Forestale dello Stato, semplificandone radicalmente il lavoro. Anche nella stazione di Reggello, dove Mazza è comandante, ormai non si fa più niente senza i computer. Mappe satellitari, statistiche, fascicoli elettronici in cui sono riportate le aree interessate in passato da incendio valanghe. «È tutto più veloce oggi», conferma l' ispettore. Racconta dell' ultimo ritrovamento, quello di uno strano movimento di terra. «Abbiamo notato questa montagnola», spiega, mentre il giovane agente Andrea Bonomi apre i file con le ortofotografie: «In questi casi perimetriamo l' area col gps, attivandolo e camminando intorno al terreno. Poi portiamo tutto sul pc, dove controlliamo le particelle catastali, i proprietarie confrontiamo le varie foto aeree degli anni passati». Qui c' era un campo. Quei cumuli non ci dovrebbero essere e potrebbero nascondere di tutto, forse rifiuti pericolosi smaltiti irregolarmente. Perciò gli agenti hanno preparato un dossier per la procura. «Un tempo ci si muoveva con le cartine in mano, dovevamo saper segnare le coordinate», racconta Mazza, «oggi è ancora obbligatorio conoscere la tecnica per l' esame di ammissione, ma le tecnologie fanno perdere dimestichezza». Velocizzano il lavoro, ma lo raddoppiano. Grazie alle sue capacità, infatti, la Forestale è spesso scelta per indagare su denunce e sospetti. Anche per gli incendi le mappe sono utilissime: «Avere la storia di un terreno, sapere subito se lì ci sono stati altri roghi, senza dover andare a smuovere l' intero archivio cartaceo, ci permette di fare più velocemente ipotesi», spiega Bonomi, mentre importa le carte dove sono segnati i roghi. L' anno scorso sono state denunciate 20 persone accusate di aver appiccato il fuoco nei comuni di Reggello, Pelago, Rignano e Incisa. Col nuovo Mef, metodo delle evidenze fisiche, si riesce rapidamente a risalire al punto di origine, ritrovano il mozzicone di sigaretta con il cerino dentro o lo stoppino imbevuto di benzina. «Possiamo vedere se un piromane ha già colpito nella zona o chi avrebbe interesse a farlo, magari il proprietario del terreno, che vuole costruirvi». Oppure, come è successo, un vicino rancoroso.
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