MILANO - L´organo perfetto è al di là del capolavoro CHIARA GATTI VENERDÌ, 03 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - - Milano
Un tempo era riservato alla sola vista delle monache. Oggi lo si può ammirare dal basso, una volta varcato il muro divisorio posto fra il settore claustrale e la chiesa pubblica di San Maurizio al Monastero Maggiore. Superata (passando dal Museo archeologico) questa finta parete di fondo, capolavoro del Rinascimento a Milano, interamente affrescata da Bernardino Luini, si manifesta infatti allo sguardo, nell´area originariamente destinata alle devozioni delle religiose, l´organo più antico e più bello della città, costruito sulla metà del Cinquecento da Gian Giacomo Antegnati, mostro sacro della tradizione organaria italiana che concepì un gioiello di perfezione musicale, dal suono ancora cristallino e la decorazione incantevole, fatto di ampie portelle dipinte, lunghe canne e grandi campate traforate. Una meraviglia di cui si può solo intuire l´eleganza quando, stazionando nella chiesa, diffonde la sua musica nascondendosi allo sguardo e lasciando che tutti lo cerchino con gli occhi, immaginando soltanto la sua mole grandiosa eclissata nel coro privato delle benedettine.
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