VERONA - Il decoro parte dal basso. Piazza Bra è salva Sabato 04 Settembre 2010 CRONACA Pagina 7 L'ARENA
«Dopo che il sovrintendente e l’assessore trafelato Corsi, rispondendo qualche mese fa alla gente che protestava per l’accampamento, davanti al municipio, dei trincatori di birra, avevano assicurato che il decoro di piazza Bra da allora in poi sarebbe stato rispettato» scrive la Olga «qualcosa è effettivamente cambiato, come ha detto il ragionier Dolimàn dopo aver visto ieri sotto il monumento di Vittorio Emanuele, dalla parte della coa del cavàl, un pacco di carta igienica alto più di 3 metri e largo forse 5, di una ditta che nel nome del prodotto promette una speciale delicatezza. Solo tastando il pacco co le mane, il ragioniere si è reso conto che si trattava di un sacco di plastica gonfiato, a forma di una gigantesca confezione da 4 rotoli per culi immensi, una specie di balón aerostatico ma di quelli che volano basso». «Assieme al ragioniere stava passeggiando in Bra il cavalier del dopolavoro Osoppo il quale si è chiesto se l’aver collocato i ròdoli de carta igienica proprio sotto la coa del caval non avesse lo scopo di allargare l’utenza del prodotto estendendola anche agli equini, ai bovini e a tutti gli altri animali, compresi quelli da cortile che sporcano molto e non si puliscono mai. Il ragioniere ha risposto che tutto può essere e che, comunque, non avendo gli animali le mane, il compito di strusarli dovrebbe spettare ai loro paroni. Il ragioniere ha escluso dall’utenza i leoni perché si tratta di animali indisciplinati. In ogni caso il cavalier Osoppo ha notato, e ha sperimentato in proprio, che la vista dei giganteschi rotoli provocava degli altrettanto giganteschi stimoli e che la gente correva di qua e di là». «In quanto al decoro della Bra promesso dal sovrintendente e dall’assessore trafelato Corsi, sia il ragionier Dolimàn che il cavalier Osoppo hanno concordato sul fatto che, malgrado le apparenze, era salvo perché quella pubblicità, oltre a un evidente scopo mercantile, ne aveva anche uno didattico. Perché il decoro parte dal basso e non si può parlare di decoro delle piazze se prima non ci si strusa, mentre c’è gente che ancora non lo fa o lo fa usando prodotti non efficaci, di scarsa o troppa consistenza. E, al proposito, il ragionier Dolimàn, ricordando gli anni de scola, ha citato Catilina e la sua carta velina»
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