Palazzolo. Parco degli Iblei, che «sfregio» LA SICILIA Domenica 05 Settembre 2010 Siracusa, pagina 30
Il sindaco Scibetta si è detto perplesso del mancato riconoscimento da parte della Regione
Palazzolo. Il sindaco Carlo Scibetta ha inviato una nota all'assessore regionale ai Beni culturali Gaetano Armao, al presidente della Regione Raffaele Lombardo e alla deputazione siracusana, in cui esprime grande perplessità sul mancato riconoscimento al Parco archeologico degli Iblei, di cui oltre al sito archeologico di Akrai, dovrebbero far parte la necropoli di Pantalica ed il sito di Casmene. «Non è dato sapere - afferma Scibetta - la modalità seguita nell'istituzione dei parchi archeologici fatta di recente dall'assessorato regionale nel corso del riordino dei Beni archeologici della Sicilia. Infatti, sono stati riconosciuti Parchi archeologici i siti di Noto e di Lentini, escludendo, di fatto, la zona archeologica di Akrai. Inoltre, non si è neanche tenuto conto del Palazzo Cappellani, appena restaurato che doveva ospitare un antiquarium con la raccolta di tutti i resti della collezione Judica». La montagna, ancora una volta, viene dimenticata invece di essere tutelata, per rilanciare un'economia è sempre di più povera e questo costringe i giovani a lasciare questi luoghi per trovare fortuna e lavoro altrove. Nella nota, il sindaco Carlo Scibetta mette in evidenza tutte le peculiarità che si trovano in quello che potrebbe essere un interessante parco archeologico degli Iblei. Intanto c'è il sito di Akrai, collocato dove insisteva la vecchia città fortezza, che fu colonia dei Siculi che dominavano così l'altopiano Ibleo. All'interno del sito archeologico i monumenti più importanti sono il teatro, il bouleuterion, i Santoni, i templi ferali, il Decumano, il bassorilievo della latomia dell'Intagliata, e i templi acrensi che sono del periodo di Gerone II che costituiscono il momento di massimo splendore della cittadina di Akrai. Di grande interesse sono i Santoni: dodici grandi quadri scolpiti nella roccia. Un complesso di figure ad alto rilievo, unico al mondo, dedicato al culto della Magna Mater. Inoltre viene evidenziata la zona di Pantalica con gli imponenti resti archeologici trovati in questa area che sono la testimonianza che l'uomo abitava queste zone già prima dei Greci circa 70mila anni fa, con alcuni insediamenti dell'uomo Sapiens e forse prima dell'uomo di Neanderthal. Infine del parco archeologico può far parte il pianoro della zona archeologica di Casmene, nel territorio di Buscemi, che ospitava un tempo l'antica città greca. Nonostante tutti questi tesori archeologici, la Regione ha preferito premiare altri siti. Paolo Mangiafico
05/09/2010
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