TOSCANA - «Cittadella? Lo stadio c’è già Peretola? Ascolteremo tutti» - Marson: se potessi, abbatterei la scuola dei Marescialli di PAOLO ERMINI (a cura di Alessio Gaggioli) corriere fiorentino 7 set 2010 Firenze
Piano casa: faremo delle correzioni E sul tunnel Tav a Firenze: quello che c’è non è il progetto migliore per la città
«Troppo ambientalista, sta con quelli di Asor Rosa», sussurrava e forse ancora oggi sussurra quella parte del Pd che aveva accolto con diffidenza l’ingresso in giunta della professoressa in quota Idv Anna Marson. Lei che dal suo piccolo borgo di Montespertoli aveva più volte criticato la passata gestione urbanistica della Regione oggi si trova ad un punto di svolta. Tra qualche settimana arriveranno in consiglio regionale le modifiche alla legge sul paesaggio. Un passaggio delicato — e atteso dai Comuni che temono ulteriori vincoli — perché si tratta di semplificare e ricalibrare competenze e poteri. E per questo Marson è molto cauta. Pesa ogni parola. A volte sembra mordersi la lingua. Fa capire, con una battuta, cosa ne pensa dell’area di Castello e della possibilità di inserirci anche la Cittadella («uno stadio c’è già»). Si lascia andare quando confessa che i cinema «multisala le mettono angoscia» e che «non sarebbe più sostenibile costruirne ancora». Difficile uscire dai tecnicismi con la professoressa-assessore Marson.
Assessore qual è il punto di equilibrio tra le esigenze di sviluppo e la tutela dell’ambiente e del paesaggio?
«Più che un punto di equilibrio, dobbiamo fare un salto di qualità. Capire quali sono le forme di sviluppo sostenibile per i territori, che siano coerenti con la sua identità».
San Casciano e l’insediamento della Laika che lei criticò fortemente. I casi di Montespertoli e Monticchiello. Le preoccupazioni dei cittadini in Val di Cornia. Anche in Toscana lo sviluppo sostenibile è discutibile?
«Monticchiello è un caso precedente all’entrata in vigore della legge sul paesaggio. Non rinnego le mie critiche, ma credo che le
trasformazioni città. Mi riferisco peggiori a Poggibonsi, siano state a Colle le doppie Bassa. Prodotti degli anni ’50 e ’60. Ma se le dovessi dire distruggo qualcosa, non avrei dubbi: la Scuola dei Marescialli».
Per la Scuola dei Marescialli c’è poco da fare ormai. Oppure ci si fa la Cittadella?
«Lo stadio c’è già».
Quindi lei è contraria alla Cittadella a Castello?
«Non in linea di principio. Ma su quell’area bisogna considerare già i carichi esistenti e individuare le priorità».
Quali sono le priorità?
«Ci troviamo con un inceneritore già previsto e un parco già promesso. Con la richiesta di categorie e cittadini per riqualificare l’aeroporto. È ovvio che se ci sarà un aumento di voli aumenterà l’impatto ambientale».
Quindi la Cittadella non si fa?
«Le priorità vanno considerate insieme. Dobbiamo capire quanto sono compatibili e come. Poi se si ragiona su altre cose da inserire in questa area dico che prima dobbiamo verificare queste priorità e poi vediamo se ci sta qualcos’altro».
È d’accordo con Rossi e il sindaco Matteo Renzi sulla necessità di una nuova pista? Non crede che ci siano già stati troppi ritardi?
«Dobbiamo impegnarci ad ascoltare tutti i soggetti competenti per poi presentare il documento di integrazione al piano integrato territoriale (Pit). Decideremo in tempi brevi. A dicembre, gennaio porteremo tutto in consiglio. Nel frattempo ci siamo impegnati a valutare ogni proposta. Il punto di forza della Toscana credo sia quello di fare sistema».
Ma come fanno a fare sistema gli scali di Pisa e Firenze senza una rete ferroviaria di collegamento degna di questo nome?
«Sono d’accordo. Ma la Regione sta valutando
dei progetti. Gli investimenti sulle linee ferroviarie però non dipendono da noi. Poi per carità, i problemi di messa a sistema ci sono».
Per questo volete riassorbire alcune competenze dei Comuni? E per questo lei si è inimicata qualche sindaco?
«Non mi pare. La legge sul paesaggio la vogliamo prima di tutto semplificare. Stiamo ragionando su come fare partire l’azione sistematica di monitoraggio. Ciò detto nella
legge 1 del 2005 qualche buco c’è, ad esempio non dettaglia il dimensionamento degli interventi edilizi e forse qualche parametro andrà dato».
Sul piano dei porti ha dato indicazioni precise. Porti «leggeri», meno cittadelle e megayahct. Non è un eccesso di dirigismo?
«Vogliamo interventi consoni al territorio. È ovvio che Piombino non viene snaturata mettendoci strutture pesanti. Ma ci sono luoghi, penso a Talamone, dove l’identità paesaggistica nostra Con economia». il nuovo è una masterplan parte fondamentale dei porti bloccherete della «È stato progetti oggetto come di un quello accordo di di Talamone? pianificazione cosa Renzi prevederà con ha la lanciato Regione, il regolamento la aspettiamo politica comunale». dei di «volumi vedere zero». «Dobbiamo È d’accordo? intenderci cosa intendiamo con fuori questo servizi termine. e popolazione. Il Comune Quando ha Palazzo buttato Vecchio nei ha Comuni fatto il calcolo limitrofi dei dicendo metri cubi "siamo realizzati stati hanno gli fatto unici gli virtuosi, altri" rispondo guardate che che disastri è stata una me vuol partita dire giocata lavorare assieme. sul territorio Volumi già zero urbanizzato». per Secondo lei lo spopolamento di Firenze è arrestabile? «Le possibilità ci sono, ma certi fenomeni sono di l’esito politiche. di politiche Forse a specifiche Firenze c’è o di stata assenza più assenza Ha mai di incontrato politiche». i sindaci della Piana? «Ho un territorio avuto un occhio particolarmente di riguardo martoriato. per la Piana, Con i sindaci siamo stati insieme praticamente per due giorni e mezzo».
La Regione sta pensando ad una qualche forma di intervento di riqualificazione delle periferie?
«Sarebbe stato di competenza del governo. Ciò non esclude la possibilità che la Regione possa proporre degli interventi pilota su come riorganizzare qualche periferia».
Lei e Rossi avete lanciato lo slogan: «Prima recuperare, poi costruire». Ricostruire costa più che costruire. Avete previsto incentivi?
«Incentivi di natura procedurale. Non finanziari, mi sembra improponibile visti i tagli del governo».
Il piano casa della Regione è fallito. Farete correzioni?
«Le faremo prima che scada».
Tirrenica. Arrivati alla fase esecutiva dopo 30 anni di discussioni siamo daccapo. Con l’ipotesi di un nuovo tracciato che trasformerà l’Aurelia in autostrada. Lei che era contraria al progetto precedente sarà soddisfatta?
«Non ero contraria, dissi che era più impattante di quanto non fosse la parte di tracciato che viaggiava sull’Aurelia. Il progetto non l’ha rimesso in discussione la Regione e la penso come Rossi: si faccia bene e in tempi brevi».
Il tunnel Tav sotto Firenze. Condivide le preoccupazioni della città?
«Quello che è venuto fuori non è il progetto ottimale».
Che ne pensa dei comitati?
«Sono un soggetto di informazione importante. Anche se non va preso per vero tutto quello che dicono».
Se la invitassero a cena il professor Salvatore Settis o il suo predecessore Riccardo Conti (contestato dai comitati) con chi andrebbe?
«Sarebbe interessante andare a cena con tutti e due. Conti l’ho criticato, ma non è giusto demonizzarlo».
È sempre d’accordo con Di Pietro?
«Di Pietro è una figura di riferimento importante sui temi della legalità legati all’urbanistica come ai tempi di Mani Pulite. Ero appena laureata e l’ho molto apprezzato».
Ha apprezzato anche l’applauso ai contestatori di Schifani?
«Ognuno ha la sua sensibilità».
Che ne pensa di Bersani e del dibattito nel Pd sul Nuovo Ulivo?
«Il Pd deve acquisire un profilo più solido».
E Casini possibile alleato?
«Ho una miopia congenita che è quella di guardare ai referenti politici partendo dall’urbanistica. Non riesco a valutare bene Casini e gli interessi che rappresenta». Fini? «Per un’alleanza bisogna valutare le persone, non gli shieramenti. Posso dire che molte amministrazioni di An, specie al Sud, si sono distinte per l’onestà».
In Toscana ci sono Comuni che applicano modelli urbanistici virtuosi?
«Potrei farle almeno due nomi: Portoferraio dove sono state eliminate le seconde case per riqualificare il sistema alberghiero e portuale. Montespertoli con un piano strutturale molto interessante dopo la catastrofe».
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