TORINO - Volontari e "custodi dottori" per la cultura MARINA PAGLIERI MERCOLEDÌ, 08 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Torino
Domenica "Porte aperte" svela al pubblico i tesori della Val Susa
"Usiamo le risorse disponibili per valorizzare i siti" È la prima iniziativa che nasce dal basso Domenica la Valle di Susa apre le porte all´archeologia con visite guidate gratuite. Quattordici siti - da Almese ad Avigliana, da Cesana a Chiomonte, da Chiusa San Michele a Novalesa, da Susa a Oulx, da Caselette a Vaie - accoglieranno il pubblico gratuitamente, nell´ambito dell´iniziativa "Tesori di arte e cultura alpina", promossa dal territorio e dalle realtà locali. Ma a fare gli onori di casa saranno gli archeologi neo-assunti presso la Soprintendenza piemontese all´Antichità, vincitori del concorso indetto dal Ministero per i Beni culturali nel 2008-2009. E fino a qui niente di strano, se non il fatto che, benché quasi tutti forniti di laurea quinquennale (su otto, solo uno ha ottenuto il diploma di primo livello), sono inquadrati con la qualifica di "addetti alla vigilanza e accoglienza del pubblico". Ovvero, per usare una terminologia desueta, come custodi. La soprintendente Egle Micheletto intende però sfruttare le loro conoscenze per valorizzare siti che rischiano di essere abbandonati. Ed è polemica con i sindacati, che chiedono uguale trattamento per tutti quelli assunti con la stessa qualifica, laureati o no. «In tempi di scarse risorse, in cui non ci si può più basare solo sull´attività di tutela affidata ai funzionari - dice Micheletto - utilizziamo le risorse che abbiamo in casa e affidiamo ai giovani archeologi, come alle realtà locali che ci ospitano, la valorizzazione di siti che altrimenti rischierebbero la chiusura. Così, dato che la mansione dei neo assunti prevede rapporti con il pubblico, conto di affidare loro attività in biblioteca e in archivio, oltre che nel museo». Domenica intanto sarà la prima volta per loro sul territorio, dove saranno affiancati dai rappresentanti di associazioni culturali e degli enti pubblici e privati che operano nella zona, oltre che da volontari. Si potrà entrare (dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18) nella villa romana di Almese, nel sito di Malano ad Avigliana, nella cappella romanica di San Valeriano a Borgone di Susa. O visitare la Tur d´Amun di Bardonecchia, la villa romana di Caselette, la Casa delle Lapidi di Bousson, il Castello del Conte Verde di Condove, la Torre delfinale di Oulx. Porte aperte anche alla cappella di San Giuseppe a Chiusa San Michele, all´Abbazia di Novalesa, al Museo archeologico di Chiomonte, al castello abbaziale di Sant´Ambrogio. Tra i beni accessibili, anche le aree archeologiche di Susa. «Per la prima volta un´iniziativa del genere nasce "dal basso", con la regia del territorio, che ha chiesto aiuto alla Soprintendenza - dice don Gianluca Popolla, direttore del Museo Diocesano di Susa e anima del progetto di valorizzazione dell´area. - La Valle di Susa è la valle dei paradossi, perché si è riusciti a mettere in rete i siti archeologici, mentre la stessa cosa riesce difficile con i beni faro come la Sacra di San Michele o il Forte di Exilles. Una lezione sul fatto che lavorando insieme si riesce a essere più forti. E anche una risposta alla questione Tav, nel senso che è bene rendersi conto che la valle non è semplicemente un corridoio da attraversare, ma anche un museo a cielo aperto». Info 0122/622640, infovallesusa-tesori. it, www. vallesusa-tesori. it.
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