CAMPANIA - AMBIENTE - I sindaci: "I partiti non ci aiutano" STELLA CERVASIO GIOVEDÌ, 09 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Napoli
Maurano: "Negli anni Ottanta mi salvai da un attentato" "Angelo era riuscito a mettere insieme gli amministratori di destra e di sinistra in un unico progetto"
«Nel Cilento combattevo la speculazione. Mi spararono quattro colpi. Sono vivo per miracolo, ferito a un braccio. Ancora nessun responsabile. Tra gli anni Ottanta e adesso c´è una bella differenza». Costabile Maurano, allora consigliere comunale è ora sindaco di Castellabate, un´altra perla del Cilento come la Pollica di Angelo Vassallo. Maurano, Pdl, replica a Nino Daniele sulla solitudine dei sindaci. «Lo Stato era assente. Durante la campagna elettorale eravamo consiglieri di minoranza, ci battevamo contro lo scempio del Castelsandra. Anche nelle istituzioni era tutto agli ordini dei clan, soprattutto nel nostro territorio. Un po´ solo un sindaco lo è sempre. Ma operare nel rispetto della legalità e dell´etica senza mai derogare è un forte deterrente contro la camorra. In Comune si sono presentati almeno trenta imprenditori che volevano comprare il Castelsandra: ho risposto "solo se siete persone per bene e avete buone intenzioni", e quelli sono spariti. L´hotel della camorra è del Comune dal 2001 e il tentativo di ritorno c´è stato: nel 2003 Agizza ha offerto 8 miliardi di vecchie lire. Abbiamo rifiutato. Abbiamo quel capolavoro paesaggistico che è Punta Licosa, suscitiamo appetiti, ma tutti devono resistere e operare nel rispetto delle regole». Castellabate è l´unico comune del Cilento che ha applicato la legge 17 voluta da Bassolino per il controllo sugli affittuari delle case di vacanza. «Oggi, a fronte delle 120 persone sottoposte nel 2001 alla misura cautelare della firma in caserma, non ce n´è più nessuno». Peppino Cilento, del Pd come Vassallo e suo grande amico, sindaco di San Mauro Cilento, pensa che «quando ci si assume una responsabilità si è sempre soli». E la politica dov´è? «Il partito è di riferimento, ci fa votare ma non serve a mettere insieme la gente. Vassallo diceva che per le cose più delicate il sindaco doveva vedersela da solo con la magistratura. Una volta mi bloccò mentre gli raccontavo di un illecito che ero venuto a sapere: "Ancora non hai capito - disse Angelo -. Devi dirlo solo ai giudici"». Cilento ha lavorato fianco a fianco con Vassallo: «I paesi insistono sulla stessa vallata, abbiamo tutto in comune, pure il segretario comunale. Con lui non sentivo la solitudine. Da presidente della comunità del Parco riuniva spesso i sindaci su grandi problematiche, questo significava discutere insieme come prima non succedeva. Venivano tutti, trasversalmente, di destra e di sinistra». In questi giorni dovevano incontrarsi per discutere di energia e trasporti per l´Unione dei comuni appena fondata. L´avrebbero fatto come sempre, informalmente, davanti all´enoteca di Dom Florigi, al porto di Acciaroli. «Angelo preparava un dibattito sui "Terroni"». Soli, dunque, i sindaci? «Il vero problema è la mancanza di progettualità. In Campania non è mai partito un vero piano di modernizzazione. Sono quindici anni che non capisco che cosa vuole fare la sinistra. Non capisco per noi campani che cos´è il Parco del Cilento. Si stabiliscono i limiti, ma la "pars construens" dov´è? Se voglio stabilire quanti km di fognature posso realizzare, quante piante d´olivo servono, quante scuole devo costruire per creare l´educazione al parco, come faccio? Non si ragiona più insieme, si procede per slogan. Arrivano i soldi e bisogna spenderli. Senza ratio». In questo Vassallo dava dei punti a tutti. Domenico Giordano, Pd, è sindaco di Casalvelino: «Ritengo che dei problemi ci siano e che vadano posti nelle sedi competenti. Il nostro tratto di costa d´estate viene preso d´assalto e abbiamo delle difficoltà nel dimensionare i servizi e nell´assicurare la salvaguardia della quiete pubblica. Invece di parlare di camorra o ‘ndrangheta, dobbiamo avere fiducia che le istituzioni appurino la verità. Evitiamo di fare un gravissimo danno al territorio. Potremmo rovinare il progetto di Angelo Vassallo, che al Cilento voleva bene». |