VERONA - Piazza Corrubbio, un anno perduto L'ARENA Giovedì 09 Settembre 2010 CRONACA Pagina 9
OPERE FERME. Il Comitato ha festeggiato ironicamente l’anniversario del via ai lavori. E chiede che la situazione si sblocchi
I residenti: «Vogliamo risposte dal Comune. E chiediamo che il parcheggio venga bloccato»
Il cantiere di piazza Corrubbio ieri ha compiuto un anno. E del parcheggio interrato non c’è ancora nemmeno l’ombra. La ricorrenza è stata «festeggiata» dai sanzenati del comitato Salviamo Piazza Corrubbio. Per l’occasione, si è brindato e, spenta la candelina, anche mangiato una fetta di torta di mele fatta in casa. «E che non si dica 100 di questi giorni», ironizzano. Alle spalle dei sanzenati c’è una piazza Corrubbio ormai spoglia di tutti gli alberi e «bombardata» dagli scavi effettuati dalla ditta costruttrice e dagli archeologi per rimuovere i molti ritrovamenti, per lo più tombe. E ora anche deserta. «Da giardino a pietraia». E ancora: «Facciamo torte, non deserti», alcuni degli slogan che hanno accompagnato la ricorrenza. «Le attività commerciali stanno morendo, alcune sono già state costrette a chiudere, altre lo saranno a breve. La sicurezza non esiste più, non ci sentiamo tutelati e il degrado è ovunque: basta guardare la desolazione che circonda il quartiere», spiega Paolo Simeoni della pizzeria al taglio che si affaccia proprio sul cantiere. «Piazza Corrubbio è un condannato a morte in attesa della forca, che non si sa quando arriverà», commenta Ivo Spada del comitato. Un gruppo di sanzenati che ha dichiarato battaglia al parcheggio ancora nel 2003 ma che non si è perso d’animo con gli anni. E che è tornato ieri alla carica con tre, chiare ed inequivocabili, richieste a Comune e Soprintendenza. In primis, una relazione ufficiale firmata dal Soprintendente in cui venga spiegato ai cittadini nel dettaglio quali ritrovamenti sono emersi, con particolare riferimento al muro dell’abside. «Abbiamo il diritto di essere informati», ha spiegato Mao Valpiana del comitato. «Fino ad oggi le informazioni sono arrivate solo dall’assessore Corsi che non è certo un archeologo o dal direttore dei lavori della ditta Rettondini che non è certo il portavoce della Soprintendenza». In seconda battuta, il comitato vuole sapere perché è stato possibile bloccare l’iter per la costruzione del parcheggio interrato di piazza San Giorgio, ora in trattative per lo spostamento, ma non quello in piazza Corrubio. «Perché il Comune adotta due pesi e due misure? Forse che i cittadini di San Zeno sono di serie B rispetto agli altri», ha commentato Valpiana. Infine, l’ennesimo no al parcheggio. «Insistiamo sulla nostra posizione e chiediamo che questa opera, che non vogliamo e che non sarà utile a nessuno, venga bloccata». Le polemiche e le proteste sul cantiere proseguono ininterrotte. I lavori, invece, no. Lo testimonia una pianta di pomodori verdi cresciuta tra la terra smossa della pancia della piazza dove gli archeologi hanno finito di lavorare ai primi di agosto. E dove da allora regna deserto e desolazione: «Non si vedono nemmeno più gli operai. È tutto fermo: è un colpo al cuore vedere il nostro splendido quartiere ridotto così», afferma Ilaria Bonini.
I.N.
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