Palazzo Ducale etichettato Polemiche per il cartellone 10/09/2010 L'ARENA
ESTETICA. La pubblicità paga i restauri, ma perché non farla più bella?
La sovrintendente ai Beni architettonici di Venezia, Renata Codello, non ha dubbi: per i restauri a Venezia servono anche i cartelloni degli sponsor sulle facciate di palazzi o chiese. Anche il sindaco Giorgio Orsoni è di questo parere. Ha suscitato polemiche la pubblicità della Coca Cola che fino a ieri copriva il Palazzo Ducale, e che ora è stata tolta, a cantiere finito. Dei ponteggi reclamizzati la sovrintendente spiega che «a Venezia sono solo sei, tutti su edifici pubblici, compreso palazzo Giustinian Lolli, per il quale sono orgogliosa di aver finalmente trovato dopo quattro anni uno sponsor. A Firenze sono 37, a Roma oltre 70 e a Milano 261. Perché, allora, tutto questo pandemonio a Venezia? Vorrei che chi dice di apprezzare la storia e la cultura della città fosse capace di andare al di là di un'immagine stampata sui ponteggi. Il restauro è un obiettivo da perseguire nel miglior modo possibile e con tutti gli strumenti a disposizione, senza pregiudizi. Le sponsorizzazioni», ha aggiunto, «sono previste da norme dello Stato e non possiamo fare a meno della pubblicità». Ma il problema è estetico: il soprintendente di Verona, Andrea Alberti, di recente intervenuto per contestare brutture vicino all'Arena, ha ricordato invece gli ottimi risultati ottenuti da Louis Vuitton, che ha «vestito» con una sua elegante pubblicità un ponteggio temporaneo proprio davanti all'anfiteatro. Dice la soprintendente veneziana: «Riceviamo s dei bozzetti, che possiamo approvare o meno, ben sapendo che dall'approvazione deriva il contributo», Basterebbe però spiegare agli sponsor che una brutta pubblicità è controproducente.
|