VERONA - Arena, ecco le questioni non eludibili Venerdì 10 Settembre 2010 L'ARENA
Ha avuto coraggio il professor Benati a rompere il muro di silenzio che circonda la Fondazione Arena, di cui è consigliere di amministrazione, andando controcorrente rispetto alle dichiarazioni spesso rassicuranti del Sovrintendente. E sarebbe sbagliato derubricare questa uscita, insolita per un componente dell'organo di governo e per di più nominato dalla maggioranza, come l'ennesima prova che tra Pdl e Lega siamo ai ferri corti. Piuttosto, la sua analisi va presa in seria considerazione per diversi aspetti. Primo fra tutti la denuncia che il consiglio di amministrazione «viene convocato raramente, solo quattro volte all'anno». Un po' poco per la gestione di un ente di assoluta importanza per la città e che gestisce un bilancio milionario. Forse il Presidente, che è anche Sindaco, non trova il tempo per convocare l'organismo? La delega è assoluta al Sovrintendente? Sicuramente non ne saranno contenti i soci attuali e, tanto più, questo non è un biglietto da visita invitante per nessun nuovo socio che, magari, decidesse di entrare nella compagine. Secondo aspetto, anche questo di denuncia, la sottolineatura che nei tre anni della gestione Tosi-Girondini si sono persi 60.000 spettatori e circa tre milioni di incasso. Certo, c'è anche il riconoscimento all'alleato che ha messo sotto controllo il debito, ma questa è un'altra partita su cui la nostra analisi e quella del professor Benati non coincidono. Quello che, invece, è una piacevole sorpresa è la concordanza negli obiettivi tra quanto proposto nella lettera aperta e quanto deciso all'unanimità dal consiglio comunale alcuni mesi fa su un documento proposto da noi. Qualità delle rappresentazioni, potenziamento del marketing e centenario del 2013 sono esattamente i primi tre punti dei cinque contenuti nella nostra mozione a cui anche il Sindaco ha dato in aula (sì, quella volta c'era anche lui) il suo assenso. Bene, siccome non serve perdersi in polemiche né tanto meno rivendicare primogeniture, adesso mettiamoci a lavorare, tutti insieme. Il documento del consiglio comunale e la lettera aperta del professor Benati sono due buoni punti di partenza. Aggiungo due altre questioni, a mio avviso non più eludibili. La prima riguarda la struttura della Fondazione: il controllo della spesa ha riguardato soprattutto il personale, ma non in modo equilibrato. Infatti, se da un lato sono stati ridotti gli organici dei precari, dall'altro si è stati di manica larga sulle collaborazioni, sui dirigenti e sui loro vice. Ancora: non si può parlare di qualità senza una seria riflessione sulla direzione artistica né di marketing senza una adeguata progettazione. La seconda riguarda la necessaria chiarezza su Arena extra. Da mesi abbiamo chiesto copia della convenzione che ne regola i rapporti: da mesi la stiamo aspettando. Se la situazione è quella descritta da un componente del consiglio di amministrazione, bisogna mettere le carte sul tavolo. Tutte. Giancarlo Montagnoli CONSIGLIERE COMUNALE PD
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