TORINO - "Ottobre 2011, arriva Napolitano per riaprire la Palazzina di Caccia" VENERDÌ, 10 SETTEMBRE 2010 la Repubblica - - Torino
La numero due del Mauriziano Cristiana Maccagno illustra i progetti di rinascita della reggia juvarriana: sarà museo di se stessa restaurata e con nuovi spazi
In corso le gare per i giardini storici e il cortile d´onore. In estate ospiterà i Mondiali di tiro con l´arco. Restano però le preoccupazioni sulle entrate future MARINA PAGLIERI «Stiamo facendo tutti gli sforzi per riaprire la Palazzina nell´ottobre 2011, come museo di se stessa, con buona parte dei restauri ultimati e con i nuovi spazi per l´accoglienza e i servizi. Vorremmo invitare il presidente Napolitano e credo che rientreremo nelle celebrazioni dei 150 anni dell´Unità d´Italia». È cauta l´avvocato Cristiana Maccagno Benessia, commissario vicario della Fondazione Ordine Mauriziano, nel prospettare il prossimo futuro di quella che definisce la sua preferita tra le residenze sabaude. Al tavolo dell´ufficio nella palazzina storica di via Magellano, dietro l´ospedale Umberto I, mostra le mappe che disegnano i confini di quello che è considerato il fiore all´occhiello tra i beni culturali della Fondazione. Mostra le parti che non ci sono più, le proprietà agricole, le cascine e i poderi, ora in cerca di una nuova destinazione, passati alla Regione per permettere di risanare i conti dissestati dell´ente, che ancora non è uscito dallo stato di crisi in cui è precipitato dalla fine degli anni 90. E quello che c´è e ci sarà, ovvero il nuovo percorso di visita, che dall´Appartamento di levante arriverà fino alla Sala da ballo, e poi gli spazi sotterranei recuperati per i servizi e l´accoglienza al pubblico, dove troverà posto anche una caffetteria. Si approderà anche all´Appartamento del Re e della Regina, mentre l´ala ovest è per ora off limits, occupata da magazzini che conservano arredi e opere inventariate. Tra le novità, anche gli impianti di riscaldamento - per cui si potrà frequentare agevolmente la reggia anche nei mesi più freddi - e un ascensore per i disabili. «Contiamo di dare presto nuovo risalto alla Palazzina, finora le priorità sono state altre, c´è stata l´urgenza di ripianare i bilanci. - continua Maccagno - È una dimora così amata dal pubblico: anche ora, con i cantieri aperti, c´è sempre qualche persona che passa e chiede quando finalmente si potrà entrare». Al suo fianco l´architetto Mario Verdun, consulente per i lavori nell´ex dimora di caccia sin da quando, nel 1987, è nata la Fondazione Palazzina di caccia di Stupinigi, costituita da Ordine Mauriziano, Banca e quindi Fondazione Crt e Fiat (poi uscita nel giugno scorso). È lui la memoria storica del gioiello sabaudo, racconta dunque che sono stati 35 i milioni spesi da allora per riportare all´onor del mondo la reggia nata su impulso di Vittorio Amedeo II per lo svago e la caccia dei principi, affidata dal 1729 a Filippo Juvarra. Sono in arrivo adesso, ancora da Crt, un milione e duecentomila euro per il recupero dei giardini storici e ne sono attesi altri due per il nuovo allestimento museale, mentre ammontano a cinque quelli elargiti negli ultimi tempi dalla Regione. Ai lavori - diretti dalle Soprintendenze per i beni storici e architettonici, affidate di recente alla guida di Edith Gabrielli e Luisa Papotti - ha contribuito con due milioni anche il ministero per i Beni culturali. Proprio Gabrielli presenterà lunedì prossimo un documento con il progetto di riapertura, che potrebbe prevedere anche la sistemazione delle facciate. Ora sono in corso le gare per il rifacimento dei giardini storici annessi alla Palazzina e per il cortile d´onore, che avrà di nuovo il disegno juvarriano. Mentre per il luglio del prossimo anno i giardini storici ospiteranno i campionati mondiali di tiro con l´arco: «Stupinigi se li è aggiudicati battendo Versailles, che era la nostra concorrente. Saranno ripresi dalle televisioni di tutto il mondo e, poiché il regolamento prevede che i lanci avvengano da sud a nord, gli atleti avranno sullo sfondo sempre la palazzina: sarà un´occasione straordinaria per farla conoscere» aggiunge l´avvocato Maccagno. Ci sono i progetti, ma anche le preoccupazioni. Perché ancora non si sa su quali entrate si potrà contare. La Fondazione Crt vorrebbe entrare nella gestione, ma per il momento pare non sia possibile: «C´è un problema giuridico, siamo un ente commissariato e non possiamo firmare convenzioni con nessuno. Vedremo in futuro, tra l´altro nella fondazione che gestisce Stupinigi potrebbe entrare un giorno anche la Regione». L´idea è comunque di lavorare con le altre regge, anche con Venaria: «Certo, loro hanno avuto a disposizione molti più fondi di noi, per una sorta di nemesi storica, dal momento che la Palazzina di Stupinigi era nata proprio perché la reggia di Venaria costava troppo ed era difficile continuare a gestirla - conclude l´avvocato Maccagno - Ma naturalmente siamo per le sinergie e non per la concorrenza, cercheremo di coordinarci senza dimenticare il primitivo progetto di fare rientrare le ex dimore sabaude in un unico circuito».
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