TOSCANA - Rossi: "La manovra ci costerà un miliardo" MASSIMO VANNI SABATO, 11 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Firenze
Rossi a Confindustria e sindacati: insostenibile, diteci voi cosa tagliare Il governatore esclude di ricorrere a nuove tasse: "Ma perderemo un punto di Pil"
La manovra Tremonti costerà alla Toscana 1 miliardo di euro. Un punto del Pil. E il welfare che abbiamo conosciuto fino ad oggi rischia di scomparire, dice il governatore Enrico Rossi a Confidustria, sindacati e Cna che si sono rivolti a lui chiedendo di non toccare le tasse: «Decidete voi da quale settore il pubblico deve ritirarsi», replica Rossi. Una sfida da brivido per una regione ad alta tutela sociale come la Toscana.
E le tasse? Presidente Rossi, ci dica che non aumenterà le tasse. «Ve lo dico. Ma facciamo un passo indietro. Non c´è ancora sufficiente consapevolezza degli effetti della manovra: nel 2011 mancheranno alla Regione 330 milioni di euro, 200 a Comuni e Province. Nel 2012 sarà peggio, la cedolare secca offerta ai Comuni non basterà a coprire i tagli».
E dunque meno servizi. Asili, trasporti, anziani... «Il 70 per cento dei 330 milioni tagliati alla Regione sarebbe andato ai Comuni: 27 milioni in meno per l´ambiente, 15 in meno per le strade, 56 di meno per gli incentivi alle imprese, 53 in meno per l´agricoltura, 156 in meno per il trasporto pubblico».
Si salverà almeno la spesa sociale? «Per gli anziani avremo 30 milioni in meno. Tutte le pubbliche amministrazioni manderanno a casa il 50 per cento dei contratti a tempo determinato, gli aumenti contrattuali sono bloccati e si assumeranno solo 2 dipendenti ogni 10 che se ne vanno. E se a questo si aggiungono i altri tagli alle forze armate, di polizia e ai musei si arriva ad 1 miliardo di euro in meno».
Che significa per la Toscana? «Beh, 1 miliardo di euro equivale ad un punto di Pil. Significa che ci saranno effetti recessivi e mi meraviglio che non si sia capito. Con meno soldi, ci saranno meno consumi. E più giovani resteranno a casa, senza lavoro».
Addio ripresa. «Ci sono poi i tagli alla scuola: abbiamo investito 5 milioni per garantire la materna a 44 sezioni, 2.700 bambini. E il Pdl si metta l´animo in pace, su quelle 44 sezioni ci metteremo il Pegaso, il simbolo della Regione, per ricordare che l´abbiamo pagate noi».
Ma per 44 classi salvate... «Appunto. Bisogna far crescere l´opposizione perché la manovra venga rivista. Come si fa a tagliare 56 milioni per l´innovazione in una fase in cui le imprese chiudono...poi i trasporti, per treni e gomma 150 milioni di meno. Un taglio del 30 per cento, lasciamo mezza Toscana a piedi?»
E cosa intendete fare? «C´è stato un largo consenso sulla manovra ma le categorie ci chiedono di non aumentare le tasse. I conti non tornano, i risparmi non bastano a coprire i tagli. Ci dicano a cosa si deve rinunciare. Ci dicano su quali terreni la parte pubblica si deve ritirare. Gli incentivi alle imprese? Il trasporto pubblico? Le nostre tasse sono le più basse: tra Irap e Irpef ogni toscano paga alla Regione 6,30 euro. In Veneto se ne pagano 39, in Lombardia 60, in Emilia Romagna 84».
Siete dunque tentati da un rincaro delle tasse? «Non possiamo aumentare niente, a meno di "sfondare" il bilancio sanitario. E la nostra sanità, vi assicuro, sarà in pareggio nel 2010 come nel 2011. No, aumentare sarebbe un disastro, con l´Irpef pagherebbero i soliti noti. E l´Irap così non funziona, ora si paga sul costo del lavoro. Qui serve una manovra finanziaria che sposti il carico fiscale dal lavoro alla rendita. Altrimenti saremo tutti più poveri. Ho dei dubbi anche sul rincaro dei biglietti del bus. Noi abbiamo fatto la nostra parte, avviando manovre di risparmio su tutto, gettoni da 30 euro per tutti i Cda compresi. Adesso dobbiamo pensare anche ai servizi».
Quali servizi? «Parlo dell´acqua, dei rifiuti, del trasporto. In Toscana siamo 3 milioni, una città europea di media grandezza. Possibile avere 60-70 diversi Cda per altrettante aziende? E´ chiaro che servono aziende competitive di livello regionale. L´alternativa non è lo status quo, è la colonizzazione da parte delle multinazionali».
Ma come garantire un welfare più giusto? Perché la Regione eroga i "voucher" per gli asili senza tener conto del reddito? «La Toscana deve essere un modello di equità. Non solo per la lotta all´evasione. Stiamo studiando un nuovo Isee, un nuovo redditometro che tenga conto dell´effettivo patrimonio. Perché se si misura solo il reddito si rischiano ingiustizie. L´obiettivo è far pagare di più a chi ha di più. Una volta approvato, chiederemo di applicarlo a tutti i Comuni toscani».
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