MILANO - L´urbanista: troppi progetti senza veri piani DOMENICA, 12 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Milano
Giuseppe Boatti, docente al Politecnico: "Milano programma a ritmi cinesi. Ma poi i cantieri restano sulla carta"
Giuseppe Boatti, docente di Progettazione urbanistica al Politecnico, come giudica gli interventi previsti nell´area ex Innse? «L´assurdo che si aggiunge all´assurdo. Il problema non sono i 90mila metri quadri edificabili, è che bisogna sommarli al resto. Milano sta programmando una quantità di costruzioni che nemmeno in Cina riuscirebbero a realizzare. È come versare benzina su un incendio». Su quell´area, però, c´era un protocollo d´intesa. E prevedibili interessi immobiliari. «Ribaltiamo la questione: riusciranno a costruire? C´è una quantità teorica di progetti per i prossimi 100 anni, sì e no ne verranno completati il 10%. Io dico: dividiamo per cinque quello che si vuole costruire, allora sì che vedremo partire quei cantieri». I costruttori ci perderanno. «Affatto. Non c´è mercato per i volumi che vogliono mettere in piedi. Il problema è che a Milano, unica metropoli europea, manca del tutto il governo del territorio». L´area Innse, e altre periferie industriali, vanno comunque riqualificate. Come? «Restituendo alla città quello che l´industrializzazione le aveva negato. Il verde, i parchi, i servizi, certo, e l´Europa è piena di esempi, da Londra a Parigi alla Ruhr. Ma penso soprattutto a Barcellona, che aveva quel disastro di porto e relativa tradizione urbanistica, e ora ha la spiaggia». (m. pi.)
|