VENEZIA - Gallerie, il restauro diventa un film Giro: «Questa è l’Italia che funziona» Alice D'Este corriere del Veneto 12 set 2010 Venezia
Il sottosegretario: «Palacinema, sarà finito, troveremo i finanziamenti»
VENEZIA— Un tour veneziano veloce, puntando al cuore dei lavori. Elogi, date possibili per l'apertura e poi un'idea: le Gallerie dell'Accademia finiranno alla Mostra del Cinema. «I lavori di edilizia chiuderanno a dicembre così finalmente quegli spazi saranno definitivamente restituiti alla bellezza e valorizzati come meritano». A parlare è il sottosegretario per i Beni e le Attività culturali Francesco Giro, in città per la 67esima Mostra del Cinema di Venezia, e ieri impegnato in un tour cittadino dei principali cantieri veneziani, insieme alla soprintendente Renata Codello. «La visita alle Gallerie dell'Accademia è stata una grande emozione. Ho già detto al ministro Bondi che per l'apertura vorrei fare un'inaugurazione speciale — spiega Giro — ho pensato ad un evento ad hoc. Vorrei coinvolgere il regista Pappi Corsicato, che di recente si è occupato del recupero di Palazzo Barberini trattandone l'evoluzione in un documentario e vorrei che facesse lo stesso anche per le Gallerie dell'Accademia. Poi, l'anno prossimo, lo presenteremo alla Mostra del Cinema». Dall'Accademia al Lido, insomma e mentre la data dell'inaugurazione (e quindi dell'happening) sembra sarà in primavera, in corrispondenza della Biennale, il cantiere, partito nel 2005, e costato in tutto 24 milioni di euro (6.000 metri quadri di ampliamento e 6000 di restauri) fa già parlare di sé. «Questa è l'Italia che funziona — ha detto ieri entusiasta Giro— Venezia è l'Italia dell'eccellenza di cui dobbiamo parlare. Voglio che la comunicazione arrivi a tappeto a tutti, oltre al libro e al catalogo punteremo sulle inaugurazioni, una per la parte architettonica, una per la Pinacoteca». Terminati i lavori infatti (durante i quali il museo però è rimasto funzionante per tutto il periodo) la superficie a disposizione sarà di 12.000 metri quadri. «Uno spazio molto ampio se si considera che gli Uffizi di Firenze sono 12.900— spiega Renata Codello, soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici di Venezia e Laguna — la parte superiore, invece, quella della Pinacoteca, è di competenza di Vittorio Sgarbi e sarà affidata a lui». Che Sgarbi resti al suo posto, Giro non ha dubbi. «Stiamo presentando tutte le motivazioni richieste dalla Corte dei Conti — spiega Giro — non credo ci saranno problemi». Il sottosegretario, in visita alla Fondazione Giorgio Cini (per la Manica lunga), da uno sguardo fuori: «Le pubblicità su Palazzo Ducale e sugli altri luoghi storici di Venezia? Non mi scandalizzano — dice — servono per trovare finanziamenti e hanno tempi e spazi precisi. Non sono ovunque e comunque dopo un tot vengono tolte. Mi spaventano molto di più alcuni cantieri romani che sono bloccati da anni». Non lo preoccupa invece il cantiere-voragine a cielo aperto del Palacinema. «Se non finiremo i lavori nel 2011, li finiremo nel 2012, non è un problemagrosso, per il Palazzo del cinema, comunque, i finanziamenti ci saranno— spiega Giro— è un lavoro importante e va fatto con i tempi necessari, offrirà uno spazio prestigioso che farà brillare ancora di più questa manifestazione». E proprio sulla 67esima Mostra, Giro ritorna in chiusura: «Questa Mostra ha esaltato il cinema italiano, sono contento perché il direttore ha dato una risposta ottima alle nostre richieste. A Cannes e negli altri festival succede da anni, sono una vetrina per i nuovi talenti nazionali, anche Venezia doveva diventarlo e quest'anno è andata proprio così».
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