Parco Nazionale della Sila, patrimonio di pura bellezza. Riserva naturale per un turismo d'eccellenza Angela Pagani Il Giornale 13/9/2010
L'Italia è il paese più desiderato e sognato al mondo e noi che ci viviamo sappiamo bene il perché. Oggi siamo andati a conoscere meglio una straordinaria realtà territoriale che si chiama Parco Nazionale della Sila. Come altri parchi d'Italia, è una preziosa risorsa naturale e se adeguatamente valorizzato, può generare un indotto importante per l'economia del territorio. Abbiamo incontrato la professoressa Sonia Ferrari, Presidente dell'Ente Parco Nazionale della Sila, che fin dalle prime battute non nasconde la grande passione con cui alimenta ogni giorno il suo lavoro, nonostante i diversi aspetti critici della gestione. Presidente, crede che il sud sia un grande bacino di opportunità nell'ambito del territorio e della valorizzazione dello stesso? «Avere dei beni ambientali, naturalistici e culturali non implica che si abbiano le risorse turistiche, questo è un malinteso frequente. La «materia prima» arriva ai turisti se è resa accessibile, se è conosciuta. Dobbiamo rendere accessibili le risorse del territorio e valorizzarle. Per questo stiamo organizzando itinerari, pacchetti turistici, un marchio adeguato e così via. C'è un grosso lavoro da fare in questo senso, ancora di pi qui da noi dove ci sono carenze nei servizi di trasporto e di accessibilità. Ci muoviamo in questa direzione per permettere la riscoperta dell'autentico, che è quello che il turista oggi cerca. La cultura locale o le eccellenze, che siano gastronomiche, attività del tempo libero o risorse naturalistiche, sono i veri punti di partenza per creare l’indotto turistico». La difficoltà è anche quella della divulgazione. La Sila presenta un alto grado di biodiversità: varietà di animali, alberi, erbe che non tutti conoscono. C'è anche un'attenzione dedicata all'accoglienza dei turisti: prodotti tipici, svago, cultura... «Gli argomenti scientifici devono essere divulgati, semplificando dove è possibile e puntando su temi forti. Abbiamo dei boschi molto antichi, in cui vive la lontra, specie a elevato rischio di estinzione. Ci sono dei coleotteri che si credevano estinti da 50 anni. Appartengono alle cosiddette «specie ombrello», significa che la loro presenza è garanzia della buona conservazione del sito. Una ricerca recente, condotta da scienziati specializzati, ha rilevato un'ottima qualità dell'aria. Ci sono tantissime opportunità per chi arriva al Parco nazionale. Molte sono le attività sportive, stiamo rifacendo tutta la sentieristica in collaborazione con il Cai (Club Alpino Italiano) e ci sono i percorsi per le mountain bike. Il comparto enogastronomico offre delle vere prelibatezze: le nostre patate e il caciocavallo hanno l'etichetta d.o.p. Anche l'artigianato con la tessitura e l'oreficeria sono di forte richiamo, insieme ai diversi ecomusei distribuiti sul territorio. Organizziamo eventi in sinergia con altri operatori, sia pubblici sia privati. Lo scorso febbraio, in collaborazione con le Province di Cosenza e Crotone e con altri soggetti, abbiamo lanciato un'importante traversata della Sila con cani da slitta, che ha portato all'attenzione dell'opinione pubblica anche le attività invernali della Sila: qui si possono praticare gli sport invernali come lo sci alpino e lo sci di fondo». Quali sono gli obiettivi per i prossimi 6 mesi? «Puntiamo allo sviluppo del turismo sostenibile e ad accrescere la notorietà della Sila: tanti sanno che esiste, ma non si rendono conto della reale bellezza. Gli sportivi dello sleddog che arrivavano dal Trentino sono rimasti molto colpiti, perché non si aspettavano questi paesaggi montani così suggestivi. E questo per noi è un dato di grande rilievo. Occorre anche migliorare l'immagine della Calabria, attirando l'attenzione dei mass media, così elaboriamo strategie di comunicazione che siano innovative, basate sulla multimedialità». Quando un paese come il nostro eredita dalla natura tali meraviglie amiamo ricordare le parole di Dostoevskij: «La bellezza salverà il mondo». E noi siamo d'accordo con questo concetto di bellezza perché il Parco Nazionale della Sila ne è un concreto esempio.
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