Milano. Expo, niente accordo sulle aree. Formigoni: ci stiamo lavorando Giulia Bonezzi e Massimiliano Mingoia Il Giorno – Milano 14/9/2010
Nessun accordo sui terreni per l'Expo. Non sono bastati né un vertice tra il sindaco Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni e il presidente della Provincia Guido Podestà né un incontro tra tecnici degli enti e dei proprietari dei terreni (Fiera e Gruppo Cabassi) per sciogliere l'intricato nodo che riguarda l'area. Ai cronisti che lo incalzano sul tema, Formigoni replica: «I nostri tecnici stanno continuando a lavorare, siamo ancora in fase di approfondimento. Ci vorrà tempo». Eppure il tempo stringe. Sì, perché entro ottobre il Bie pretende che gli organizzatori siano già entrati in possesso dell'area. L'ipotesi su cui si sta lavorando sembra questa: acquisto dei terreni del Gruppo Cabassi da parte della Fondazione Fiera, che li darebbe in comodato d'uso agli enti che stanno organizzando l'evento. La fumata bianca, però, tarda. La scadenza per raggiungere l'accordo è fissata entro fine mese. Intanto a Palazzo Marino si lavora sul capitolo cultura, ovvero come trasformare l'Expo in un'occasione per rilanciare il patrimonio artistico: ieri è stato firmato un accordo col Ministero per i Beni e le attività culturali. L'impegno è a «coordinare e promuovere grandi iniziative di rilievo nazionale coerenti con il tema dell'esposizione universale», e a valorizzare i gioielli cittadini, dal Museo del Novecento prossimo all'apertura alla Grande Brera che ha appena spiccato il volo, passando per le icone leonardesche, i siti archeologici e le vie d'acqua. A firmare l'intesa insieme al sindaco Letizia Moratti e all'ad di Expo Giuseppe Sala c'era, per il Ministero, il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio Mario Resca. Che ha portato un annuncio. La novità: il Ministero ha in cantiere un progetto per aprire i musei statali fino alle 23, con ingresso gratuito, l'ultimo martedì di ogni mese.
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