BARI - 'Una scure letale per la prosa rischiamo di annullare le stagioni' ANTONIO DI GIACOMO La Repubblica,15-09-10, pagina 3 sezione BARI
UNA mattanza. È il destino, e fuor di metafora, che si profila per la prosa, e non solo, a Bari come nel resto d' Italia. La progressione vertiginosa della scure dei tagli, dal ministero per i Beni culturali fino all' amministrazione comunale barese, fa tremare i polsi degli operatori. Ancora di più alla luce della prospettiva, annunciata dal sindaco Emiliano, di cancellare, o comunque rimodulare, le convenzioni con le realtà teatrali cittadine e rivedere, secondo quanto è emerso durante il dibattito in commissione Cultura, lo stesso rapporto con il Teatro pubblico, per tagliare quei 500mila euro destinati alla stagione di prosa. «Posso capire la preoccupazione del sindaco, d' altra parte - dice Carmelo Grassi, presidente del Tpp - sono reduce da un incontro al Ministero, dove miè stato comunicato che il taglio ai fondi riservati alla prosa per lo stesso 2010 si attesterà, con ogni probabilità, sul 18 per cento. E per il 2011 il dato programmato è catastrofico: s' ipotizza una riduzione di un terzo dell' intero Fus, da 454 a 304 milioni». Un taglio che, se fosse confermato, farebbe tabula rasa dello spettacolo dal vivo. «Comprendo dunque la doverosa apprensione di Emiliano, soprattutto - continua Grassi - per il futuro del Petruzzelli, ma bisogna considerare che la stagione di prosa 2010-2011 è già programmata e venduta agli abbonati. È altresì chiaro che, per il futuro, invece, il Comune potrà fare quello che ritiene rispetto ai rapporti col Tpp: ridurre la programmazione del cartellone di prosa o non rinnovare la propria adesione al consorzio. Mi auguro che non accada, naturalmente, e che, alla luce delle economie disponibili, si possa soltanto rivedere il rapporto fra consorzio e Comune. Come credo, allo stesso modo, che gli effetti dell' eventuale taglio della convenzione a realtà come il Kismet e l' Abeliano sarebbero disastrosi». Ma tant' è. Salta dalla sedia Vito Signorile, patron dell' Abeliano che, rimasto senza casa dall' estate 2008, programmerà la prossima stagione al Royal. «Cancellare la convenzione equivarrebbe - spiega il regista - a ritrovarsi da un giorno all' altro in mezzo alla strada, buttando all' aria quarant' anni di lavoro per la cultura teatrale. Se, e proprio a Bari, i tagli alla prosa si manifesteranno in questa maniera vuol dire soltanto la fine. Non voglio credere che il Comune, magari di concerto con la Regione, non possa riuscirea trovare il modo per bilanciarei tagli. L' alternativa sarebbe soltanto assurda. Non si dimentichi, soprattutto, che in ballo c' è anche un problema di salvaguardia di posti di lavoro». E sentimenti di preoccupazione anche nelle parole di Augusto Masiello, presidente del teatro Kismet OperA. «Probabilmente il sindaco - commenta - ha dimenticato che fra le realtà culturali d' eccellenza del territorio a Bari c' è un teatro stabile d' innovazione, il Kismet appunto. Così come, allora, il nostro primo cittadino deve preoccuparsi di difendere il Petruzzelli altrettanto dovrebbe fare per il Kismet, l' unico teatro stabile nel capoluogo riconosciuto dallo Stato. Sono certo, in questo senso, che il sindaco Emiliano tenterà di tutto». E qualora le ragioni dell' ottimismo dovessero rivelarsi vane? «Se così non fosse - avverte Masiello - il Kismet sarebbe costrettoa traslocare altrove, visto che il mancato sostegno del Comune finirebbe col pregiudicare il riconoscimento di stabile stesso del Kismet da parte dello Stato. Va da sì che in questa malaugurata ipotesi cercheremmo, tuttavia, di concordare delle soluzioni con l' amministrazione perché in qualunque modo non sia completamente disperso un importante patrimonio di esperienze». Sarà, comunque, una corsa contro il tempo: il 31 dicembre scadono le convenzioni con l' Abeliano e il Kismet: entro quella data dovranno essere prese delle decisioni.
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