BOLOGNA - Lirica in crisi, tagli e minaccia di cassa integrazione FRANCESCA PARISINI GIOVEDÌ, 16 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Bologna
"Il 2011 costa tre milioni ma se si guardasse solo ai numeri qui si dovrebbe chiudere" Il sovrintendente uscente Marco Tutino delinea scenari drammatici alla presentazione della sua ultima stagione Un 2010 «particolarmente difficile» e un 2011 in cui i previsti, ulteriori tagli al Fus «metteranno in pericolo la vita del teatro». Ma ancora il futuro si profila drammatico, alla domanda se c´è un rischio di cassa integrazione straordinaria anche per i dipendenti del Teatro Comunale di Bologna. «Se è accaduto al Carlo Felice di Genova può accadere anche a Bologna, quindi bisogna fare di tutto per evitare che succeda». Così, il sovrintendente Marco Tutino lascia all´orizzonte la minaccia degli ammortizzatori sociali alla presentazione della stagione operistica e del balletto del Comunale 2011: sarà l´ultima a sua firma (anche come direttore artistico), visto che il mandato è in scadenza, insieme a quello del cda. Se non si congeda con un vero e proprio bilancio di fine incarico, Tutino traccia uno scenario degli ultimi anni e del futuro. Si rallegra per l´aumento degli spettatori, soprattutto under 30. Esprime «un po´ di tristezza per la leggera flessione tra gli sponsor». E´ il caso di Fondazione Carisbo, che all´oggi ha confermato il suo sostegno solo fino a fine 2010, in attesa di capire chi guiderà il teatro e se confermerà la politica di risparmi della direzione in scadenza. Inoltre, ribadisce il sovrintendente, la situazione è «particolarmente difficile» per tutti i teatri. «Una riforma delle fondazioni liriche è necessaria, ma qualsiasi provvedimento viene vanificato davanti a tagli così pesanti - ha sostenuto Tutino, che è anche presidente dell´Anfols, l´associazione delle fondazioni lirico-sinfoniche - . Chiedere il cambiamento senza investire, vuol dir fare un´operazione ipocrita che nasconde la volontà di chiudere». A 50 milioni di euro ammonta, il taglio del Fus sul 2010, non confermato ma ormai certo. «Per il 2011 si annuncia un altro taglio di 50 milioni, quindi 100 in tutto», anticipa Tutino. Per il Comunale questo significa 3 milioni di euro in meno per il 2010 (scende da 15 milioni a 12 il contributo statale), che diverranno 5 in meno per il 2011. «La stagione 2011 costa 3 milioni, la meno cara tra gli altri teatri. Ma se dovessimo stare ai calcoli aritmetici dovremmo chiudere». Altrove, ovvero Genova, i tagli hanno portato a misure straordinarie come la cassa integrazione. La rischia pure Bologna? «Se è successo vuol dire che può succedere ancora. Bisogna lavorare perchè non accada. Certo che se il taglio sarà confermato di 5 milioni, dove si vanno a prendere i 3 per la stagione?». Confortano i dati sul pubblico. Nel 2010 le presenze degli abbonati sono passate da 37.500 (2009) a 41.000, per un incasso di 1,9 milioni (1.370.000 nel 2009). L´incasso dei biglietti nel 2009 è stato di 440 mila euro, aumentato a 535 mila quest´anno; è un dato parziale in quanto mancano due opere da qui a fine 2010.
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