MILANO - Confermato il rinvio per il tunnel da Rho a Linate. Ma arriva anche lo stop al grattacielo per gli uffici TERESA MONESTIROLI GIOVEDÌ, 16 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA -- Milano
La linea delle priorità dettata agli assessori dopo la pausa estiva: pulizia, illuminazione delle strade, piani per gli anziani Più servizi e meno grandi opere la strategia acchiappa-voti di Letizia L´avviso dato alla sua giunta "Con la crisi spese per futuri interventi faraonici possono sembrare uno spreco" A sei mesi dalle elezioni, in piena campagna elettorale, Letizia Moratti pensa più a tagliare nastri che ad avviare cantieri. Per questo, tornata dalle vacanze, ha incontrato a uno a uno tutti gli assessori per dettare la strategia di fine mandato: spingere sull´acceleratore dei progetti che hanno un´immediata ricaduta sulla vita della gente, rinunciando invece alle grandi opere che, comunque, non vedrebbero la luce entro la prossima primavera. L´obiettivo è quello di aumentare il consenso. E per farlo Letizia Moratti, che la tredicesima edizione di Monitor Città pubblicata ieri dà solo al 27° posto della graduatoria dei sindaci più amati d´Italia, sceglie di puntare tutto sui servizi al cittadino piuttosto che sulle opere monumentali. Ci vuole una città efficiente, pulita, bella, verde e che risponde ai bisogni della gente, perché sono i piccoli dettagli a portare i voti. Il primo progetto cancellato dal programma è la nuova sede del Comune in zona Garibaldi, dove avrebbero dovuto essere trasferiti 1.600 dipendenti e la maggior parte degli uffici oggi sparpagliati per la città. Una torre di 35mila metri quadrati che sarebbe diventata il più alto grattacielo della città, un simbolo per Milano. «Slitta al prossimo mandato» ha detto la Moratti incontrando l´assessore all´Urbanistica Carlo Masseroli. Il motivo? In un momento di ristrettezze economiche come questo, un progetto così faraonico può essere mal interpretato dai cittadini e letto come uno spreco di denaro pubblico. Oltre ad avere un impatto ridotto sull´opinione della gente. Al sindaco, in questo momento, interessa molto di più investire nei custodi sociali per gli anziani, nei servizi di pulizia delle strade, nelle opere di riqualificazione di piazze e strade e nella nuova illuminazione, come ha ribadito ad assessori e dirigenti in questi giorni di bilancio. Slitta al prossimo giro anche il maxi-tunnel che attraverserà Milano da Rho-Pero all´aeroporto di Linate. L´opera, già stralciata dal Piano di governo del territorio, è infatti legata al nuovo Piano urbano della mobilità che gli uffici stanno ancora mettendo a punto. Un testo che avrà bisogno del via libera del consiglio comunale, ormai blindato tra bilancio e Pgt. Se ne riparlerà il prossimo anno. Così come non s´è più parlato dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Dugnani, storica sede delle nozze civili che ora l´assessore Pillitteri sta cercando di spostare a Palazzo Reale. Tutto fermo anche per quando riguarda la riqualificazione di alcune piazze cittadine come piazzale Baracca che un anno fa l´assessore all´Arredo Urbano dava per «imminente e necessaria», o la pavimentazione e il nuovo arredo urbano di piazza Cairoli e via Luca Beltrami per completare la promenade da piazza San Babila al Castello Sforzesco. L´energia ora va concentrata su altro. Sui sopralluoghi in giro per la città per ascoltare i problemi della gente e sulle grandi inaugurazioni di progetti già pronti. Il Museo del Novecento, di cui il sindaco sta organizzando personalmente la festa d´apertura, la riqualificazione della Darsena che dovrebbe essere riconsegnata alla città in versione "light" (cioè senz´acqua) nei prossimi mesi, lo spazio Ansaldo, la linea 5 della metropolitana. Il resto può aspettare. E se avanzeranno dei soldi, meglio investirli per riasfaltare una strada o invitare le donne a teatro che per iniziare i lavori di ristrutturazione del Museo del Risorgimento, anche questo già inserito nel piano delle opere triennali 2010-2012. La campagna elettorale d´altronde è già cominciata e il sindaco uscente ha bisogno di raccogliere voti. Deve convincere non solo la gente - per farlo si è messa a frequentare mercati e centri anziani - , ma anche una parte della sua stessa coalizione come la Lega, da sempre scettica nei confronti della sua ricandidatura. Anche ieri, di fronte ai risultati di Monitor Città, Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino, ha ribadito: «Siamo sempre disponibili a esprimere un nostro candidato, come siamo disponibili ad appoggiare la Moratti».
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