TORINO - "Così curerò i mali di Venaria" Il blitz dell´archi-star Libeskind ERICA DI BLASI GIOVEDÌ, 16 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Torino
"Così curerò i mali di Venaria" Il blitz dell´archi-star Libeskind
Il professionista collaborerà per cancellare le ferite urbanistiche attorno alla Reggia
Daniel Libeskind è rimasto ammaliato dalla Reggia di Venaria. Al punto che si è detto pronto a collaborare per risanare il centro storico. Le strade che circondano la Reggia non hanno infatti tenuto il passo con la creatura di Juvarra e presentano più punti neri. Dopo la visita di ieri la cura potrebbe arrivare per mano dell´architetto statunitense. Libeskind è celebre per i suoi interventi a Berlino, New York e il progetto per l´Expo 2015 di Milano. Proprio in questi giorni è al lavoro nel capoluogo lombardo per disegnare i nuovi grattacieli: la vicinanza l´ha spinto ieri mattina a una fugace visita a Venaria, accompagnato dal suo staff e dalla moglie Nina. E se sulla Reggia il giudizio di Libeskind non lascia dubbi: «Si tratta senz´altro del progetto più ambizioso che abbia mai visto al mondo, sia sul piano del recupero che degli investimenti che comporta», l´architetto non manca però di lanciare un monito sull´involucro.
«Non bisogna - avverte - basarsi solo sulle destinazioni d´uso. Ciò che attrae i turisti è soprattutto la qualità architettonica di una città». Certo, manca ancora un impegno scritto, ma entro fine mese Libeskind ha promesso che tornerà per parlare di un´eventuale collaborazione. Oltre al restyling, l´architetto americano intende partecipare agli allestimenti della Reggia. «Siamo lusingati - sottolinea Alberto Vanelli, direttore del consorzio della Venaria Reale - per il riconoscimento ricevuto. Resta infatti ancora oggi uno squilibrio tra l´armonia della Reggia, ormai completata e splendente, e il centro cittadino, arretrato e abbandonato». Sulla base di questo divario architettonico è stata fatta una lista dei punti su cui è necessario intervenire in tempi brevi. Nell´elenco due caserme Beleno e Gamerra. Poi c´è piazza Don Alberione: un non luogo che porta ancora le ferite della bomba che vi cadde. Quarto punto del degrado, piazza dell´Annunciata: un´esedra splendente che però abbraccia l´ex infermeria Quadrupedi abbandonata da decenni. «L´idea - conclude Vanelli - è partire da questi punti più "malati". È però impensabile che il pubblico da solo sopporti la spesa di un intervento così elevato. Cercheremo di coinvolgere anche i privati. È un intervento che riguarda l´intera città: tutti saranno chiamati a partecipare».
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