Ardegna, Pula. Il mare avanza, il tempio è in pericolo Andrea Piras Unione Sarda 16/9/2010
Pula. Nonostante le rassicurazioni del ministro resta la preoccupazione del sindaco Nora, rischio per il monumento punico-romano di Esculapio Allarme a Nora per l'erosione costiera. Rischia di venir giù il tempio di Esculapio. Le proteste per i ritardi e il pericolo per i visitatori. Senza tanti giri di parole: somma urgenza. E così che la Soprintendenza ai Beni archeologici di Cagliari ha classificato l'inderogabilità dell'intervento che dovrebbe mettere in sicurezza il tempio di Esculapio, a rischio crollo, ma ancora di più allontanare il pericolo di incidenti e garantire l'incolumità di chi visita le rovine di Nora. Una decisa presa di posizione fatta la scorsa primavera quando un masso di parecchie tonnellate e altre rocce vennero giù dalla costa proprio sotto l'antico e prezioso monumento punico-romano dedicato a Eshmun-Esculapio. Da allora, oltre a quella rete metallica che ferma le escursioni e riduce le visite sistemata dal Comune per tener lontani dal costone i turisti, poco o nulla di concreto è stato fatto. L'erosione va avanti, i fondi per fermarla sono ancora una chimera. E così il sindaco di Pula Walter Cabasino è tornato alla carica per chiedere lumi sulle promesse e chiarezza sui progetti dimessa in sicurezza del territorio costiero. A Nora (qui l'emergenza è altissima) ma anche in altri tratti del litorale come il promontorio del Coltellazzo, Su Forru, Caladostia, Pini e Mare, Is Morus e Pinus Village dove frane e smottamenti sono piuttosto frequenti. Sempre la scorsa primavera il direttore del Genio Civile, l'architetto Lucio Carlo Magi, predispose un sopralluogo per verificare le condizioni della scogliera sotto Esculapio. Un'occasione per ipotizzare anche investimenti. «L'architetto propose un intervento in somma urgenza dell'ammontare di centomila euro», ricorda Cabasino, «una cifra che chiaramente non potrà coprire le spese reali di una vero piano di messa in sicurezza della costa». Così i parlamentari sardi del Pd (primo firmatario Paolo Fadda) presentarono al ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi un'interrogazione sulla grave situazione di Nora. La risposta scritta, a firma del capo del dicastero, 18 settembre. «Per quanto riguarda l'erosione del tempio di Esculapio e della parte del capo di Pula, la Soprintendenza ha ottenuto un finanziamento di 500 mila euro a valere della programmazione Arcus spa –Af 2011, ma i tempi del degrado sono decisamente più rapidi e richiedono risorse immediate per consolidare almeno il banco roccioso posto a fondamenta. Pertanto la Soprintendenza, di concerto con il direttore regionale della Sardegna, ha chiesto ad Arcus l'anticipo di 100 mila euro a valere su di un altro finanziamento concesso per l'annualità 2010, per eseguire le prime opere di messa in sicurezza del banco roccioso sottostante il fianco del tempio», scrive Bondi. «La Soprintendenza sta comunque elaborando un piano di primo intervento in collaborazione con il centro interdipartimentale di ingegneria e scienze ambientali di Cagliari, al fine di poter cantierizzare velocemente l'area in caso dell'ottenimento dei fondi». Sta di fatto che ancora oggi, sul tavolo del sindaco, non è arrivata alcuna certezza. «La verità? Non so nulla. Nessuno ci ha ancora messi al corrente di quanti finanziamenti siano disponibili per i cantieri, sempre che di soldi veri ci sia già la disponibilità. Per questo ho ancora una volta scritto per conoscere esattamente cosa si stia valutando per Nora e il nostro litorale. Non vorrei che si decidesse di intervenire solo dopo un incidente, perché sotto il tempio il pericolo è grandissimo e nonostante i divieti mi è stato detto che ancora oggi pescatori subacquei si mettono per gettare le lenze». Oggi intanto, alle 20,30 al Museo Patroni, il geologo Felice Di Gregorio terrà una conferenza sull'erosione a Nora.
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