Editoria. L'Electa all'assalto dei bookshop Pierluigi Panza Corriere della Sera 16/9/2010
Accordo con la francese Rmn per controllare i musei
La casa editrice Electa (gruppo Mondadori), e la Réunion des Musées Nationaux, uno dei principali operatori commerciali in Francia e in Europa nel settore della cultura con un fatturato superiore a 100 milioni di euro e oltre mille dipendenti hanno definito un accordo per la realizzazione di una joint venture paritetica finalizzata alla gestione dei servizi bookshop nei musei e nei siti archeologici dello Stato italiano. E’ una risposta all'avanzata di altri specialisti nel settore e può essere letta anche nel quadro delle decisioni assunte dal direttore della Valorizzazione, Mario Resca, che ha abrogato la legge 222 del 2007 sull'affidamento integrato nella gestione dei musei. Ovvero ha abrogato la necessità di gestire bar, ristoranti, bookshop... dei musei con un'unica società «integrata» che provvedesse a tutto. La soppressione fa sì che non sia più obbligatorio integrare tutti i servizi insieme, ma che si possa dividerli per gruppi tipologicamente compatibili. Questo spinge i grandi editori non più a cercare «accordi» con catering e ristoranti di zona, bensì ad aggregarsi tra loro per assicurarsi più bookshop possibili. Anche da queste logiche nasce l'accordo della Electa con Réunion des musées nationaux (Rmn), forse il maggiore distributore al mondo di prodotti editoriali e oggettistica grazie alle oltre 40 «librairies boutiques» gestite, tra le quali quella del Louvre. Rmn è anche parte del progetto Louvre Abu Dhabi e nel 2009 ha organizzato 28 mostre, tra cui «Picasso et les Maitres» a Parigi, che con 800.000 visitatori e 94.000 cataloghi venduti è stata una delle maggiori esposizioni realizzate. «E’ evidente, lo dicono i dati, che esiste un ritardo, a livello di best practice nei servizi museali, tra quanto esprime e offre il mercato italiano e quelli europei», dichiara Martin Angioni, amministratore delegato di Electa. «Per questo motivo, confidando nelle importanti potenzialità di sviluppo che offre il patrimonio storico artistico del nostro Paese, Electa ha deciso di condividere con un partner, che riteniamo essere il pi qualificato, questa fase cruciale per il nostro settore».
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