Pompei. Proietti lascia. Ardovino verso Pompei Susy Malafronte Mattino - Napoli 18/9/2010
La polemica. Uil all'attacco: provvedimenti poco trasparenti per aggirare le regole e aumentare i posti nel cda Nel futuro la Fondazione Bondi ha già nominato un gruppo di lavoro
POMPEI. Giuseppe Proietti, nominato dal ministro Bondi soprintendente dell'area archeologica di Pompei, il prossimo 28 settembre, al compimento dei 65 anni di età e dopo soli cinque mesi a capo della città sepolta pi conosciuta al mondo, lascerà il prestigioso incarico per la pensione. La Corte dei Conti, infatti, non ha registrato il suo contratto che gli permetteva di rimanere al servizio del governo fino ai 67 anni. Secondo il segretario generale della Uil Gianfranco Cerasoli, il Ministero ha già avviato l'iter per affidare l'incarico ad Angelo Maria Ardovino, direttore del servizio II - tutela del patrimonio archeologico della direzione generale per le antichità. Notizia non confermata né tantomeno smentita dagli organi di via Del Collegio Romano. Poco importa, comunque, chi sarà il successore di Proietti, visto che, secondo i piani che il ministero ha in programma per il futuro di Pompei, la figura del soprintendente svanirà con la nascita della fondazione, una partecipata di enti a cui saranno affidate le sorti dell'antica città romana. Il ministro Sandro Bondi ha, infatti, nominato un gruppo di lavoro per studiare modalità e tempistica per la costituzione di una fondazione autonoma per Pompei. Del gruppo di lavoro fanno parte i direttori generali Mario Resca e Antonella Recchia, l'ex commissario dell'area archeologica di Pompei Marcello Fiori e il notaio Enrico Bellezza, consulente del ministro. «Ho in mente una fondazione d partecipazione per riunire in una istituzione unitaria tutti gli stakeholder del territorio - ha detto Fiori - Stato Regione, Provincia e i cinque comuni dell'ex soprintendenza di Pompei (Napoli, Pompei, Castellammare d Stabia, Torre Annunziata e Boscoreale)». Secondo l'ex braccio destro di Bertolaso il Ministero non può più continuare a gestire il patrimonio archeologico. «Il problema della gestione di Pompei afferma Fiori - non credo si possa risolvere affiancando ad un soprintendente una figura manageriale. E’ opportuno creare uno strumento di governo che riunisca i responsabili in un unico luogo decisionale». I tempi di costituzione di questa nuova forma gestionale non sono ancora certi, anche se dal ministero auspicano tempi brevi. Secondo la Uil, invece, una nuova forma di gestione rappresenterebbe l'ennesimo errore per Pompei. «L'attuale struttura di soprintendenza autonoma e speciale già garantisce tutti gli strumenti di fiessibilità e di gestione - spiega Cerasoli -. La fondazione rappresènta solo un modo per aggirare le regole pubblicistiche con un aumento dei posti da assegnare in consiglio di amministrazione, nonché per far lievitare i costi per laute retribuzioni». La Uil si dice attenta e pronta a denunciare, come ha già fatto in passato, eventuali provvedimenti non tra sparenti. La soprintendenza di Roma, intanto, si «ribella» alla decisione assunta dal ministro di mandare in pensione Proietti. Giuseppe Proietti, infatti, oltre la soprintendenza di Napoli e Pompei, copre ad interim anche Roma e Ostia. I settanta funzionari che sovrintendono al territorio romano non ci stanno e scrivono a Bondi sperando in un suo ripensamento. Ad annunciare l'inaspettato quanto improvviso pensionamento di Proietti è il portale del Ministero dei Beni Culturali. Giuseppe Proietti non può che confermare che sta per diventare un'ex del ministero. «Sì, ero stato assunto per due anni e mezzo, ma evidentemente alla Corte dei Conti non sono stati d'accordo. Resterò - annuncia rammaricato l'ex dirigente di via Del Collegio Romano - comunque come consigliere speciale del ministro, per i restauri all'estero di cui mi sono occupato negli ultimi anni, dall'Iraq ad Israele all'India».
|