TOSCANA - A Pianosa il wireless sottomarino 18-09-10, 07Piombino IL TIRRENO
PIANOSA. Reti senza fili sottomarine. Un sistema di comunicazione e di controllo tramite robot per proteggere i tesori, archeologici e naturali, anche nel profondo degli abissi. Difficile, ma non impossibile. E per mettere a punto il sistema gli scienziati che stanno lavorando a questo ambizioso progetto hanno scelto Pianosa. Sull’isola in questi giorni è in corso la prima sperimentazione congiunta di reti wireless subacquee con robot sottomarini mobili condotta dal Nurc, il centro di ricerche sottomarine della Nato e dal Centro «E. Piaggio» dell’Università di Pisa, partner del progetto europeo Uan (Underwater Acoustic Network), che punta alla costruzione di reti wireless subacquee attraverso la trasmissione di dati acustici. Attraverso due linee di ricerca parallele ma distinte, l’innovativa missione mira a raccogliere dati utili all’implementazione di sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato in ambito civile e militare, quali quelli delle aree marine protette, di interesse archeologico, di infrastrutture industriali, portuali o logistiche in zone costiere. Contemporaneamente, con robot sottomarini chiamati «Folaga», vengono effettuate misurazioni (temperatura, salinità, qualità dell’acqua) per il monitoraggio ambientale dell’area. Tra gli obiettivi della sperimentazione anche quello di aiutare il Parco nella protezione dell’ambiente marino. «Comprendere l’ambiente sottomarino e capire i segreti della comunicazione sotto la superficie del mare è essenziale per sviluppare robot mobili e sensori subacquei in grado di lavorare in network in tali condizioni - spiega lo scienziato inglese John Potter, coordinatore dell’esperimento per il Nurc - lo studio di reti intelligenti e autosufficienti è di grande interesse per i Paesi Nato, in quanto punti di partenza per future tecnologie per la sorveglianza e la protezione di aree marittime sensibili». La missione ha il supporto della Marina Militare Italiana e coinvolge anche l’Università degli Studi di Padova, l’Università di Roma «La Sapienza», l’Università portoghese di Oporto e la sovrintendenza.
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