TOSCANA - Soldi per il Frizzone mai ritirati BARBARA ANTONI DOMENICA, 19 SETTEMBRE 2010 - Lucca IL TIRRENO
La Fondazione Bml destinò all’area 90mila euro: solo 22mila versati, il resto ignorati Manca il rendiconto delle spese: tre rate sono rimaste bloccate
LUCCA. La Fondazione Banca del Monte destinò 90mila euro al recupero del patrimonio archeologico del Frizzone. Il finanziamento era previsto in quattro rate annuali di 22.500 euro ciascuna. Solo una rata è stata incassata. Le altre (quasi 70mila euro) sono nelle casse della Fondazione. Questi i dati forniti dalla commissione cultura della Fondazione Bml, che ha sempre mostrato molta sensibilità nei confronti dell’arte. Ma dove - si racconta - un caso del genere non era mai capitato. Nel suo complesso, il finanziamento per il recupero del patrimonio archeologico rinvenuto al Frizzone (territorio di Capannori) era stato deliberato sulla scia dei ritrovamenti di importanza internazionale avvenuti su quel territorio, durante i lavori di sbancamento eseguiti dalla società Autostrade per l’Italia per costruire il nuovo casello autostradale di Capannori. Nel corso degli scavi infatti erano riaffiorati un tempio ligneo di epoca romana (risalente a circa 2.150 anni fa) dedicato a Dioniso e completamente intatto, e i resti di quattro neonati che, probabilmente morti di morte naturale, erano stati seppelliti a fianco del tempio. C’erano due priorità nel recupero di questo patrimonio di valore giudicato dagli esperti inestimabili, a fini scientifici, storici e ovviamente artistici: il restauro del tempio, il restauro dei resti e lo studio degli stessi e del loro Dna, da attuarsi con particolari strumenti scientifici. L’amministrazione comunale di Capannori, sul cui territorio insistevano i ritrovamenti, fu individuato come ente a cui la Fondazione avrebbe versato le singole annualità dei soldi disposti. L’ente, a sua volta, avrebbe dovuto destinarli a professionisti, enti o società accreditati per lo svolgimento delle operazioni di studio e restauro. Fu stabilita un’unica condizione, imprescindibile: per ogni rata, alla fine dei dodici mesi che doveva “coprire”, alla Fondazione doveva giungere il rendiconto di come era stata utilizzata. Se la rendicontazione non fosse stata consegnata, questo avrebbe bloccato l’erogazione della rata successiva. Cosa che invece è successa, dicono dalla Commissione cultura della Fondazione Bml. La prima rata (quindi una cifra di 22.500 euro) fu versata al Comune di Capannori. Ma la rendicontazione sull’utilizzo di quei soldi non è mai stata ricevuta, sostengono alla Fondazione. Sta di fatto che altre rate non sono mai state versate. Tre quarti dei soldi destinati dalla Fondazione al Frizzone, quindi, non sono stati utilizzati. Nemmeno le operazioni che questi doveva coprire sono state effettuate. Il tempio ligneo (ancora da restaurare) giace nelle vasche piene di acqua depurata del laboratorio Piacenti di Prato (finora pagato, dalla società Autostrada, per custodire il tempio ma non per restaurarlo). I resti dei quattro neonati invece sono custoditi, in semplici casse, nel deposito del Comune di Porcari presso l’istituto Cavanis.
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