SICILIA - RAGUSA. Legambiente: revocate tutti i permessi Antonio Ingallina Ragusa (19/09/2010) GAZZETTA DEL SUD
«Tresauro rientra nel livello di tutela 2 mentre il pozzo di Cammarana 1 è in un'altra area vincolata»
Il Piano paesaggistico piace sempre meno. Non solo perché è mancata la concertazione con il territorio, ma per via dei problemi che esso sta ponendo a tutto il territorio, attraverso le norme di salvaguardia, i cui vincoli rischiano di compromettere l'economia di un intero territorio. I primi ad aver toccato con mano questa nuova realtà sono stati i lavoratori di Enimed e del contractor Pergemine per il pozzo Tresauro. I lavori sono stati prima bloccati, poi nuovamente autorizzati e, infine, fermati un'altra volta. Le federazioni di categoria e le segreterie provinciali Cgil, Cisl e Uil hanno reagito ed adesso chiedono il confronto con il prefetto Francesca Cannizzo. Venerdì la richiesta era stata annunciata, ieri è stata formalizzata. Al prefetto (ed al sindaco Nello Dipasquale a cui la richiesta è stata a sua volta inviata) viene chiesta la costituzione «di un tavolo tecnico-istituzionale». I sindacati hanno fatto appello al prefetto «affinché possa affrontare la delicata situazione dei lavoratori Enimed e Pergemine, per evitare problemi di ordine pubblico e tensioni che finirebbero per non giovare a una positiva soluzione della vicenda». Nella lettera al prefetto, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Avola, Enzo Romeo e Giorgio Bandiera, ed i tre segretari di federazione Paolo Rizza, Giorgio Saggese e Giuseppe Scarpata, sottolineano che «il blocco dei lavori di Eni ad opera del governo regionale ha provocato da parte di Eni il blocco della commessa con grave danno dell'occupazione e dell'economia dell'intera provinciale». Dal tavolo tecnico- istituzionale si attendono «possibili soluzioni» che evitino «sul nascere conflitti sociali». Mentre i sindacati si battono per cercare di recuperare la situazione Enimed, Legambiente, da Palermo, ha chiesto formalmente all'assessorato regionale dell'Energia la revoca del permesso di ricerca di idrocarburi a Tresauro. Il presidente regionale Domenico Fontana ed il responsabile del dipartimento Beni culturali Gianfranco Zanna, non si fermano a questo. Invocano anche «l'immediata chiusura del pozzo Cammarana 1». L'associazione ambientalista si rifà proprio al Piano paesaggistico e spiega che le aree comprese nel permesso di ricerca Tresaudo ricadono «in massima parte nel paesaggio locale 7 "Altipiano di Ragusa", zona individuata nel piano con «un livello di tutela 2», che vieta in queste aree «gli impianti di produzione di energia, infrastrutture e impianti industriali, l'apertura di cave, movimenti di terra e trasformazioni dei caratteri morfologici e paesistici». Per quanto riguarda, invece, il pozzo Cammarana 1, Legambiente ricorda che «a brevissima distanza insistono sia il paesaggio del castello di Donnafugata che il torrente Petraro, entrambi soggetti a livello di tutela 3 e che la Soprintendenza ha già bloccato un nuovo pozzo non lontano dalla provinciale Ragusa-Marina di Ragusa in quanto ricadente nell'area soggetta a livello di tutela 2 e la realizzazione di parte di un oleodotto, in quanto ricadente in un vincolo archeologico». Già questo rende l'idea di cosa attende il territorio ibleo. Se non siamo alla mummificazione del territorio più fertile sotto il profilo economico, poco ci manca. Il caso petrolio Le ricerche Due i pozzi in cui l'Eni stava lavorando per cercare petrolio. In contrada Cammarana il lavoro, come annunciato dai sindacati, è praticamente finito perché non è stata trovata traccia di petrolio. A Tresauro, invece, si stava per avviare l'attività, ma il cantiere è stato prima bloccato dalla Soprintendenza e poi riautorizzato. Alla fine, il sì è tornato ad essere un no. I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono l'intermediazione del prefetto per riuscire a sbloccare la situazione e salvare i posti di lavoro che adesso sono fortemente a rischio, paventando anche pericoli per l'ordine pubblico. Legambiente I rappresentanti regionali di Legambiente hanno chiesto alla Regione di revocare il permesso di ricerca concesso a Enimed per contrada Tresauro in quanto rientra nel paesaggio 7 del Piano paesistico con livello di tutela 2.
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