CAMPANIA - progetti di messa in sicurezza definitivi Maria Elena Grasso 20/09/2010 IL MATTINO
Sono tre i progetti di messa in sicurezza definitivi, ma non ancora esecutivi, relativi alla frana di Montaguto che la Protezione civile presenterà questa mattina a Savignano a rappresentanti delle regioni Campania e Puglia, delle amministrazioni provinciali di Avellino e Foggia, dei Comuni di Montaguto, Savignano, Greci, Ariano e Bovino, a Ferrovie dello Stato, all’Autorità di Bacino, al Genio Civile di Ariano, alla Soprintendenza ai Beni Ambientali, all’Anas e agli ordini professionali.
È l’appuntamento indicato più volte nei mesi scorsi dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, come fondamentale per risolvere una volta per sempre il dissesto geologico che sta sconvolgendo da tempo un intero territorio, con conseguenze pesanti nell’economia locale e nei collegamenti non solo su rotaia, ma anche su strada, tra due regioni. La frana di Montaguto non fa più paura come lo scorso anno. Ciò dopo gli ultimi interventi di monitoraggio e il prosciugamento dei laghetti formatisi nel tempo a varie altezze e dopo gli interventi eseguiti in collaborazione con l’esercito, Ferrovie e l’Anas al piede della frana, alla rete ferroviaria Caserta-Foggia e alla nuova bretella sulla strada stale 90 delle Puglie. Certo, continua a muoversi e scendere a valle. Ma è ormai sotto controllo. Solo nuove e violenti piogge potrebbero modificare il quadro attuale. Adesso è fondamentale passare a quella che i tecnici della Protezione civile definiscono terza fase. In pratica, consiste in progetti esecutivi per ulteriori opere di allontanamento delle acque superficiali e sotterranee, deviate alla destra e alla sinistra del corpo di frana, per la sistemazione dei fossi limitrofi, il fosso Nocelle e il vallone Tre Confini, al fine di realizzare un soddisfacente sistema di regimazione delle acque sul versante interessato dalla frana. La spesa ipotizzata per i tre progetti si aggira sui 9 milioni di euro. «Dopo approfonditi studi - spiega l’ingegnere Angelo Pepe - i tecnici della Protezione civile, di intesa con le Università di Firenze e Perugia, sono pervenuti a delle importanti conclusioni. A Savignano si presenta questo lavoro e si attende dalla conferenza di servizi osservazioni e prescrizioni prima di poter considerare esecutivi i tre progetti. Nel frattempo rimaniamo operativi in zona. Non c’è alcun abbandono dell'area. Si eseguono gli interventi programmati per tenere sotto controllo la situazione»
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