Firenze. Santo Spirito riabbraccia «suo» Cristo Manuela Plastina La Nazione Firenze 20/9/2010
Chiesa gremita per la messa di Betori che ha celebrato il ritorno dell’opera di Michelangelo
Il Cristo raffigurato come un giovane uomo guarda dall'alto della sua croce, col capo chino nella sofferenza della Passione, i fedeli. E' tornato a casa, nella basilica di Santo Spirito, il crocifisso di Michelangelo. E’ stato esposto non nella cappella Barbadori, dove si trovava fino a un anno fa prima di essere prestato al Museo diocesano di Napoli e poi alla Venaria Reale nel torinese: gli agostiniani di Santo Spirito hanno deciso di sistemarlo su un piedistallo bianco in mezzo alla sacrestia per essere ammirato a 360 gradi, dal basso verso l'alto, dagli amanti dell'arte sacra. E qui, protetto dalla vigilanza di due carabinieri, ha ricevuto l'omaggio anche dell'arcivescovo Giuseppe Betori che ha celebrato la Santa Messa gremita di fedeli, in particolare di residenti di questa zona dell'Oltrarno che hanno voluto festeggiare il rientro a casa del loro Cristo. Monsignor Betori ha apprezzato la nuova collocazione del Crocifisso. «Guardare in alto, contemplare: l'uomo contemporaneo, nel confuso succedersi delle molte cose da fare e soprattutto dell'asfissiante assedio delle cose da consumare, comprenda che occorre gettare uno sguardo pi in là dell'immediato e giungere a cogliere il perché, il significato delle cose e soprattutto della vita» ha detto l'arcivescovo durante l'omelia. Aprirsi alla contemplazione, ha aggiunto, serve a «scoprire ciò che conta, ciò che può e deve diventare il centro della nostra vita, tra le mille attrazioni da cui siamo circondati, capace di illuminare in modo decisivo la nostra esistenza». Per tutta questa settimana è possibile ammirare il crocifisso in cinque appuntamenti quotidiani con visite guidate nella chiesa, al Cristo di Michelangelo, alla sacrestia, al chiostro e alle tre cene del Poccetti, al Museo della Fondazione Romano e all'antico cenacolo di Santo Spirito. Numerosi gli appuntamenti di incontro e musicali: oggi alle 18,30 Pietro Antonio Bernabei e Massimo Gulisano terranno una conferenza sulle caratteristiche anatomiche del Cristo di Santo Spirito che sono state riconosciute da studi medici come strettamente aderenti alla realtà. Michelangelo infatti ha realizzato questo capolavoro a diciassette anni nel 1492 come ringraziamento dell'ospitalità ricevuta dal convento di Santo Spirito che gli permise di analizzare i cadaveri provenienti dall'ospedale del convento per studiarne l'anatomia. Grazie a questa esperienza l'artista divenne insuperabile nel rappresentare il corpo umano in ogni suo più piccolo dettaglio. Domani alle 21 la soprintendente del polo museale Cristina Acidini parlerà di Michelangelo e della scultura lignea; mercoledì e giovedì tornerà la musica a Santo Spirito con lo Stabat mater dolorosa di Pergolesi e il concerto del coro polifonico femminile Mulieris Voces. Venerdì alle 18,30 sarà Antonio Paolucci, direttore dei musei Vaticani, a parlare della giovinezza di Michelangelo nel confronto tra il Cristo di Santo Spirito e la Pietà di San Pietro. E poi ancora musica fino a domenica prossima con messa e concerto che chiuderanno i festeggiamenti.
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