SICILIA - Il Castelluccio chiuso da tre anni LA SICILIA Martedì 21 Settembre 2010 Gela, pagina 35
i monumenti abbandonati. «Non sarà facile trovare i fondi per ricostruire quel che è stato danneggiato»
Nella purtroppo lunga lista dei monumenti italiani che prima vengono restaurati e poi abbandonati, c'è un monumento gelese, il castello svevo del Castelluccio che sorge su una collina di gesso lungo la statale che collega Gela a Catania. Chi acquista il biglietto unico per visitare i siti archeologici gelesi, oltre che il museo, l'acropoli e le mura di Caposoprano, può anche visitare il Castelluccio. Solo in teoria, di fatto non è così. Il Castelluccio è chiuso da oltre tre anni. Prima mancavano i custodi, poi sarebbe stato invaso da pericolose zecche. Fatto sta che, chiuso ed abbandonato al suo destino, il monumento è diventato regno dei vandali. Chiunque in questi anni ha avuto libero accesso al castello e ne ha fatto scempio. Oggi l'esterno è un tripudio di sterpaglie ed all'interno non si è salvato nulla: vetri rotti, sedie e arredi ridotti ai minimi termini, servizi igienici inesistenti. Chi non sa nulla delle condizioni del Castelluccio e, fidandosi delle guide turistiche, arriva fino in alto per visitare uno dei castelli della Sicilia, viene accolto con un significativo biglietto da visita: alle spalle del Castelluccio c'è una discarica abusiva, un gran bazar all'aperto di roba inutilizzata. In genere nelle aree archeologiche più note vi sono le bancarelle di souvenir, qui invece la discarica abusiva. Se poi il turista, tappandosi occhi e naso, riesce a raggiungere il castello lo troverà deserto e distrutto. Tanta fatica per nulla. E dire che con la strada dei due Castelli , quel monumento potrebbe ricevere una maggiore valorizzazione. Ma qui ciò che si costruisce l'indomani viene distrutto ed abbandonato. Avrà un futuro il Castelluccio? Il neo direttore del parco archeologico di Gela arch. Salvatore Gueli non conosce ancora lo stato in cui versa il monumento. Fino a qualche settimana fa era di competenza della soprintendenza, ora invece rientra nel parco di Gela ma il passaggio di consegne deve ancora avvenire. "Non appena lo riceverò in consegna - dice il direttore del parco - verificherò la situazione. Certo non sarà facile trovare i fondi ricostruire ciò che è stato danneggiato ma metteremo tutto l'impegno per salvaguardarlo e ricostruire". Trovare i fondi non è facile in un momento di crisi, con il museo che non ha un euro da poter spendere e l'area archeologica dell'Acropoli è stata finalmente pulita. Nella storia di Gela resta il neo di un monumento restaurato e distrutto, un anello di positività spezzato. Colpa dei vandali ma non solo. M.C.G.
21/09/2010 |