Fatto il Mose, i martelletti solleveranno la Laguna Finanza e Mercati 21/9/2010
Ai tempi della lotta al Mose, l'alternativa del sollevamento degli edifici era invocata da molti. Ora l'ipotesi torna alla ribalta come Progetto Rialto, non solo grazie all'evoluzione tecnologica e alle sperimentazioni già effettuate (a Forlì) o in corso (all'Aquila), ma anche per una riflessione sotto il profilo economico. Enzo Siviero, Ordinario di Ponti allo Iuav, la facoltà di Architettura di Venezia (e presidente del comitato organizzatore del 34° Simposio Iabse) ha sempre considerato complementari, non alternativi, Mose e sollevamento. A portata di mano ci sono due progetti straordinari: la Chiesa di San Moisè, la cui bella facciata barocca racconta pochissimo di una storia millenaria, appena dietro San Marco, e così sprofondata da stare sott'acqua più di metà dell'anno. La fattibilità tecnica è data per scontata; è in corso la pianificazione economica, con un fund rising tra fondazioni e associazioni americane, che comporterà anche la «spettacolarizzazione» dell'evento, quando tutto sarà pronto. I fortunati (ma generosi) sostenitori potranno assistere, da una tribuna allestita nella piazza, alla fase finale del sollevamento vero e proprio: assistere cioè alla resurrezione dalle acque di un pezzetto di Patrimonio storico dell'umanità, quando centinaia di martelletti poggiati su un vassoio costruito sotto la chiesa, la solleveranno di parecchie decine di centimetri. E così sarà per Palazzo dei Camerlenghi, ai piedi di Rialto e sede della Corte dei conti. Prove generali per altri grandi edifici storici e per quelli privati: con 2.500 euro/mq. e pochi mesi di lavoro (e magari qualche incentivo dall'attesa nuova legge speciale per Venezia) decine di migliaia di metri quadri al pianterreno torneranno vivibili e accresceranno il valore.
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