ROMA - Università, nasce la nuova Sapienza ecco la rivoluzione delle Facoltà ANNA MARIA LIGUORI MERCOLEDÌ, 22 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA -- Roma
è nata la nuova Sapienza. Dopo aver ridotto da 110 a 65 i Dipartimenti, riprogettandoli secondo l´attività di ricerca, approvate, non senza qualche polemica ma sostanzialmente all´unanimità, le Facoltà che coordineranno e valuteranno i Dipartimenti. Il Senato Accademico ha varato 11 Facoltà, prima erano 23, lo Statuto ne prevedeva massimo 12. Alcune Facoltà ripercorrono lo schema classico: Economia, Ingegneria, Giurisprudenza, Scienze matematiche fisiche e naturali), altre invece sono incentrate sull´innovazione scientifica. Come la Facoltà d´Ingegneria dell´Informazione, informatica e statistica, forte dei rilevanti successi nella ricerca internazionale (due ricercatori hanno appena avuto assegnati finanziamenti milionari dell´European research council). Novità anche a medicina. La Facoltà di Medicina del S. Andrea, che si unisce alle due Facoltà di Psicologia, crea un polo scientifico-didattico che dalla medicina molecolare si muove verso le neuroscienze e le scienze comportamentali. Poi c´è la Facoltà di Farmacia che dà luogo, con parte della vecchia Facoltà di Medicina, ad una aggregazione: con i biologi della Facoltà di Scienze vuole essere protagonista nel settore delle biotecnologie e della farmaceutica biologica molecolare. Si riunificano le due Facoltà di Architettura. Un´impresa che poteva apparire al limite dell´impossibile è stata la riunificazione dell´area umanistica, spezzettata 10 anni fa in 4 Facoltà ed ora ricomposta nella stessa Facoltà. Quest´area annovera settori di straordinaria qualità, dall´archeologia (Palatino a Roma, Ebla, Pyrgi, Mozia). Le Facoltà entreranno in vigore il 1 novembre, con l´elezione dei presidi, che avverrà in ottobre. Ma dove sta la novità vera? «Le Facoltà sono state confermate e costituite partendo dai Dipartimenti, cui lo Statuto demanda la funzione di organizzare oltre alla ricerca anche la didattica - spiega il rettore Luigi Frati - non più la scissione, ma una didattica fondata sulla buona ricerca. E soprattutto è dimostrato che se una università vuole può muoversi riformandosi senza imposizioni di legge». E ancora. «Il sistema di governance della Sapienza ora è basata sul decentramento delle funzioni, dall´università ai Dipartimenti, con le Facoltà che coordinano e valutano, premiano o penalizzando i Dipartimenti secondo i risultati - continua Frati - è l´applicazione della legge del 2009 che riserva parte del finanziamento ministeriale alla valutazione dei risultati in ricerca e didattica». Ed i tagli? Il rettore lo ha detto più volte arriverà a «chiedere il commissariamento della Sapienza». E oggi alle 12 Frati, in una conferenza stampa con il Senato Accademico, si farà portavoce del grido d´allarme dei precari e dei ricercatori che minacciano di bloccare l´anno accademico.
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