Napoli. Madre, chiusura scongiurata l'Enel per ora non staccherà la luce p. t. Il Mattino 23/9/2010
Arrivano i 300mila euro stanziati a luglio dalla Regione, a rischio le prossime mostre Fiat lux, almeno per dieci giorni. L'elettrico capitolo buio del Madre sembra essere archiviato. C'è stato un incontro con l'Enel che aveva annunciato di voler staccare la corrente per bollette di oltre l4omila euro non saldate ed è stata ottenuta una proroga. Anche perché sono stati finalmente sbloccati i 300mila euro stanziati a fine luglio dall'assessore regionale alla Cultura, Caterina Miraglia, e fino a ieri non ancora accreditati sul conto del museo di via Settembrini, diretto da Eduardo Cicelyn. Con questi soldi potranno essere pagate le utenze e gli stipendi arretrati dei sei dipendenti della Fondazione Donnaregina che gestisce il museo di arte contemporanea. la tranquillità gestionale resta, però, ancora lontana. E la partita politica attorno alle sale di Clemente, Paladino, Kapoor e compagnia bella, non accenna a stemperare gli animi. Pozzi sempre più prosciugati e da avvelenare goccia dopo goccia. Il Madre con una nota fa il punto sulla situazione finanziaria. Sulla carta ci sarebbero le risorse (circa 500mila euro dei fondi europei) per organizzare la mostra prevista per novembre, ma non possono essere utilizzate perché la Scabec (la società che gestisce i servizi del Madre) «non è in grado di anticipare spese per il museo». In ballo ci sono sempre gli otto milioni per le attività del 2009 che in gran parte devono essere liquidate proprio alla Scabec. Una cifra approvata dalla Regione, ma mai arrivata. Niente chiusura, quindi, ma si procede a scartamento ridotto. Le sale, dal 1 ottobre, saranno aperte solo dalle 10 alle 14. E il futuro non promette bene. A meno che la Scabec non riesca a tagliare le spese gestionali in altro modo, le conseguenze, spiega la nota, sarebbero «la perdita di molti posti di lavoro (i dipendenti della società di gestione sono circa 60, ndr.) e l'impoverimento di un servizio sociale e culturale». Quadro nero, allora. Così Mimmo Paladino conferma la sua iniziativa di «lutto» per il 4ottobre: coprirà con un drappo nero il tetto della sala prove del San Carlo dove c'è la sua installazione con diverse teste di cavallo. Qualcosa, poco alla volta, sembra muoversi persino nel silenzio mutrioso del centrosinistra. Il presidente del gruppo regionale del Pd, Giuseppe Russo, invita trovare un modo per far entrare anche i privati nella gestione del Madre o di altri enti culturali in sofferenza, definendo «strumenti fiscali capaci di incentivare la partecipazione dell'imprenditoria campana». Sponsor, insomma. Ma è come andare a cercare farfalle sotto l'arco di Tito.
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