TOSCANA - LUCCA. Stop al consumo di territorio senza regole VENERDÌ, 24 SETTEMBRE 2010 - Lucca IL TIRRENO
L’associazione Parco preoccupata dal pressing sulla giunta Da 14 mesi in atto una cementificazione selvaggia: una inevitabile fatalità o volontà politica? Ancora all’attacco l’associazione Parco Sant’Anna che teme pesanti conseguenze per il consumo del territorio in atto. L’associazione si chiede se sia una inevitabile fatalità o una precisa volontà politica. «Il 15 dicembre 2009 il sindaco Favilla chiese ed ottenne dal consiglio comunale l’approvazione del documento di 182 pagine contenente “direttive e linee guida” per il riordino della politica urbanistica comunale. In esso - dice l’associazione - si delineava una precisa ipotesi risolutiva (dei guai procurati dal vigente regolamento urbanistico) articolata su due steps che la giunta municipale e il sindaco avrebbero dovuto attuare mediante “atti consequenziali”: variante agli attuali strumenti urbanistici (la cosiddetta variante di minima entità al piano strutturale e variante di manutenzione e riallineamento al regolamento urbanistico); variante generale al piano strutturale». Per come un cittadino medio intende il nesso di consequenzialità, per l’associazione c’era da aspettarsi che il secondo atto (variante generale) dovesse seguire e porsi in coerenza logica rispetto al primo (approvazione di una variante di minima entità e riallineamento). «Invece il 7 settembre 2010 la giunta municipale ha approvato l’avvio di procedimento di variante generale al piano strutturale senza più curarsi di proporre al consiglio comunale l’adozione delle due preannunciate variantine di manutenzione degli strumenti urbanistici vigenti, che lo stesso Comune aveva riconosciuto come ormai illegittimi perché in aperto contrasto con leggi e regolamenti regionali in materia - afferma ancora l’associazione -. «Il 7 maggio 2010 il sindaco e il gruppo scientifico avevano presentato agli ordini professionali ed alle associazioni civiche, tra cui la nostra, i contenuti delle variantine di manutenzione che da lì a qualche settimana sarebbero stati portati in consiglio comunale per la necessaria ed urgentissima adozione, in modo da poter finalmente porre in salvaguardia l’attività urbanistica sul territorio comunale, che da luglio 2009 risulta di fatto liberalizzata perché sottoposta ad un regolamento urbanistico in parte decaduto, in parte contrastante con il piano strutturale ad esso sovraordinato». Dopo 14 mesi di deregulation, la decisione dell’amministrazione di avviare il procedimento per un nuovo piano strutturale, senza prima aver posto urgente rimedio alle gravi illegittimità contenute nel regolamento urbanistico vigente, per l’associazione «va a favorire quei pochi che potranno ancora approfittare del disallineamento tra i due principali strumenti urbanistici vigenti (piano strutturale e regolamento) per ottenere nuovi permessi di costruire, ma va a danneggiare tutti i cittadini che vorrebbero un utilizzo del territorio rispettoso di legge, regolamenti, criteri di sostenibilità ed esigenze ambientali e della salute». L’associazione chiede Comune di non cedere più alle pressioni dei cementificatori che vede anche in questi giorni in pressing, come dimostrano gli inteventi per lo stadio e il parco S. Anna.
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