SICILIA «Nessuna trivellazione» - «Ci opporremo alle ricerche petrolifere» LA SICILIA Mercoledì 22 Settembre 2010 Trapani, pagina 40
La Regione si opporrà con fermezza al rilascio di ogni autorizzazione per ricerche petrolifere sui fondali marini attorno alla Sicilia. E' quanto si afferma in una nota inviata da Palermo al presidente del Consiglio comunale, Oreste Alagna. La Regione, dunque, rassicura quanti avevano manifestato forti preoccupazioni a seguito delle richieste avanzate da diverse società petrolifere, italiane e straniere, per ottenere il ''nulla osta'' per la ricerca di eventuali giacimenti di idrocarburi sui fondali marini al largo delle coste siciliane. La nota a firma dell'assessore regionale Giovanni Di Mauro è la risposta all'ordine del giorno (prima firmataria Ginetta Ingrassia) approvato all'unanimità dal Consiglio comunale che con quel voto invocò l'adozione di «iniziative necessarie per evitare danni ecologici nel tratto di mare tra Favignana e Marsala». Con quell'atto, l'assemblea di Palazzo VII Aprile evidenziava, inoltre, che eventuali autorizzazioni alle ricerche potevano senz'altro pregiudicare l'equilibrio ambientale nelle acque di fronte le Egadi e nella vicina Riserva naturale dello Stagnone. ''La manifesta contrarietà alle ricerche petrolifere - afferma, adesso, Oreste Alagna - è sinonimo di rispetto delle risorse naturalistiche di questo territorio, appartenenti all'intera collettività marsalese». Ai primi di giugno, invece, erano stati il sindaco Renzo Carini e l'assessore Pino Pinna a chiedere al Ministero dell'Ambiente di «negare la concessione governativa alla San Leon Energy», la società autorizzata, lo scorso anno, dal governo nazionale alle esplorazioni petrolifere nel tratto di mare tra Marsala e le isole Egadi. E ciò per il timore che si possa verificare un incidente, come quello che ha provocato gravissimi danni ambientali nel Golfo del Messico, a sud degli Usa. Le osservazioni a firma di Carini e Pinna, inviate anche al Ministero delle Attività produttive, alla Regione, alla Provincia e alle Associazioni ambientaliste, miravano a ''contrastare fermamente l'iter intrapreso dalla San Leon Energy, e ciò a tutela del prestigioso patrimonio storico, archeologico e paesaggistico delle coste marsalesi''. E si evidenzia che «il Mediterraneo ha un ricambio modestissimo, con conseguenze irreversibili in caso di incidenti», mentre dal punto di vista geologico «le perforazioni andrebbero ad interessare una zona a rischio sismico». Antonio Pizzo
22/09/2010
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