FANO - S. Paterniano restaurato. Il bassorilievo oggi esposto nella sala grande del museo malatestiano CORRIERE ADRIATICO, 27 SETTEMBRE 2010
Aderendo alle Giornate europee del patrimonio previste per questo weekend, la prestigiosa istituzione culturale cittadina per l’occasione presenterà al pubblico un bassorilievo raffigurante San Paterniano, patrono e primo vescovo della città di Fano, vissuto tra il III e il IV secolo, che è stato completamente restaurato di recente.
Si tratta di una scultura in pietra arenaria del secolo XV che fino al 1926 si trovava murata nella casa che è posta all'angolo tra la Piazza XX Settembre ed il Corso Matteotti, casa già dei Conti Giacobini.
Come riporta Piercarlo Borgogelli Ottaviani in “Studia Picena” (vol. XII 1936) “questa scultura rappresenta il santo protettore Paterniano rivestito degli abiti pontificali che, giunte le mani, serra col braccio sinistro sul cuore, invece del pastorale, segno della sua dignità episcopale, il gonfalone di Fano, il quale nell'alto rilievo riproduce esattamente il campo e le tre pezze sovrapposte ...”
Il conte Piercarlo Borgogelli è stato il referente della Soprintendenza ai beni archeologi delle Marche in un momento molto travagliato della storia di Fano, quando la città fu occupata dall’esercito tedesco che lasciò distruzioni dietro di sé.
L'intervento di restauro è stato eseguito dal restauratore Daniele Nardini. Il bassorilievo è esposto al pubblico nella sala grande del museo che, come si è avvenuto ieri, anche oggi sarà aperto con ingresso gratuito dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 prima di essere ricollocato nella sua posizione originale, ovvero nello scalone di accesso al Palazzo malatestiano, a impreziosire l’ingresso a uno degli ambienti più suggestivi della città.
La figura più nota di San Paterniano è senz’altro quella che campeggia in posizione centrale nel trittico dei Protettori che decora la facciata del palazzo del Podestà in piazza Venti Settembre. La sua posizione simboleggia la preminenza che al vescovo fanese fu attribuito dal Consiglio maggiore della città rispetto agli altri due santi patroni: Sant’Eusebio e San Fortunato.
Nell’edicola manca un altro santo, Sant’Orso, di cui una statua un tempo si trovava nei pressi della chiesa di Sant’Antonio, nel trebbio cittadino. Tutti e quattro i santi protettori di Fano comunque compaiono nelle vetrate policrome dell’abside del Duomo a testimonianza di un’antica e solida venerazione arrivata fino ai giorni nostri. Massimo Foghetti,
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