FANO - Per l’area del teatro romano immobilismo incomprensibile CORRIERE ADRIATICO, 28 SETTEMBRE 2010
Il progetto di valorizzazione è bloccato ormai da troppi anni
Fano Dall’entusiasmo della scoperta, dal fervore delle prime visite guidate, dai progetti per la costituzione di un parco archeologico nel cuore della città, si è passati ad un silenzio che da una parte delude le aspettative degli operatori culturali e turistici e dall’altra solleva le proteste dei condomini che si trovano al cospetto di una situazione disastrata. Sulla valorizzazione del teatro romano infatti non “si muove foglia”.
L’area degli scavi, coperta con un telo di plastica, per salvarla per quanto è possibile dalle intemperie, si trova allo stato di anni fa, quando gli scavi sono stati interrotti, senza portarli a conclusione, in attesa che la superficie fosse acquisita dall’Amministrazione Comunale. Da tempo quest’ultima dichiara che le trattative con la ditta proprietaria (che ha ricevuto in cambio l’autorizzazione di costruire una novantina di appartamenti a Bellocchi) sono andate a buon fine, ma in realtà nulla si muove. Gli stessi residenti, impegnati a realizzare lavori di miglioramento del palazzo che delimita l’area si trovano profondamente a disagio per il prolungarsi del nulla di fatto. Pessimistiche le previsioni di uno di questi: “Recentemente si era notata nell'ambiente una certa euforia su: l'accordo è fatto, probabilmente riferito alle specifiche tecniche dei lavori di compensazione ambientale e di ripristino ( statico, idraulico e di messa in sicurezza ) che la Filanda si era assunta l'onere di eseguire prima del passaggio di proprietà, oltre lo spostamento della cabina elettrica. Tale euforia si è poi afflosciata sulla affermazione che ci vorrà almeno un anno e mezzo in quanto il tutto è legato alle varianti del piano regolatore ( compreso quindi lo zuccherificio): probabilmente un anno e mezzo può ritenersi anche una previsione ottimistica”.
La questione dal punto di vista urbanistico viene seguita dal competente assessorato, che dovrebbe redigere la variante relativa al passaggio dell’area di Bellocchi da “agricola” a “residenziale”; dato che solo nel momento in cui il consiglio comunale approverà l’adozione definitiva di questa, avverrà il passaggio di proprietà dell’area di via De’ Amicis; dal punto di vista culturale, invece viene seguita dal professor Francesco Milesi incaricato di redigere il progetto del museo relativo agli scavi in questione. Da notare che la ditta oltre allo spostamento della cabina Enel si sarebbe impegnata anche a ristrutturare il vicino capannone che dovrà ospitare il museo. Un’ ultima decisione della Soprintendenza ha vietato la demolizione dell’altro capannone, al cui interno si insinuano le gradinate della cavea che sconfinano nella proprietà Montanari. massimo foghetti
|