La sfortuna di avere tanti tesori da conservare Il Giorno 28/9/2010
È una sfortuna avere avuta in eredità il più grande patrimonio culturale dell’umanità qual è il nostro? Mi pongo questa domanda dopo aver tetto rappello sul «Corriere» di Ernesto Galli Della Loggia al ministro dei Beni culturali Bondi a proposito delle condizioni in cui si trova per mancanza di fondi la Biblioteca Nazionale di Firenze. Se non avessimo tanti beni da conservare avremmo anche minori spese Tiziana Angelucci Milano E’ vero quello che dice ma, come sa, non si vive di solo pane. La storia di Milano ne è una riprova, la città dopo essere stata il motore economico della nazione, si è posta il problema di recuperare il suo ruolo culturale. La settimana della Moda ci ha mostrato come il futuro sia nella creatività, come la scintilla della letteratura è la poesia. Disporre di un patrimonio culturale come il nostro ci pone sicuramente impegni economici gravosi, ma ci consente allo stesso tempo di attingere a una sorgente di vita, perché sono beni e tesori che più che proprietà sono fonti di identità. Perciò spendere per la cultura è un investimento che ci procura ritorni straordinari. E’ un dettaglio da non trascurare prima di decidere i bilanci dei ministeri. Non si tratta solo di avere la solidarietà del ministro verso i tanti pianti che si levano da Firenze e da tutto il paese ma di chiedere la sua determinazione a impedire che i suoi bilanci siano soggetti a tagli sconsiderati e disastrosi. Giovanni Morandi
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