CAMPANIA - Nola. Trovato un guerriero di bronzo del VI secolo Carmen Fusco 29/09/2010 IL MATTINO
CAMPANIA - Nola. Cercavano delle armi ed invece hanno trovato un guerriero di bronzo del VI secolo avanti Cristo. Una statua rarissima, un reperto eccezionale risalente all’epoca etrusca-italica che i carabinieri di Nola hanno rinvenuto a Cimitile, nella casa di un dipendente dell’Asl Na3 Sud in servizio presso l’unità di salute mentale di Nola. La scultura, posta sotto sequestro, è stata affidata alla sovrintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei che, dopo aver effettuato la perizia la sottoporrà ad una delicata ed urgente operazione di restauro. L’antico guerriero è stato scoperto per caso quando i militari della compagnia di Nola, diretti dal capitano Andrea Massari, hanno effettuato il blitz nell’abitazione di via Gramsci. I tre piani dello stabile sembravano un negozio di robivecchi: oggetti accatastati dovunque, cianfrusaglie di ogni genere, compresi cento telefonini e 1100 cd falsi oltre ad un numero imprecisato di televisori, lettori dvd e pc, tra le quali però spiccava la preziosa e millenaria statuina. Che si trattasse di un manufatto antico gli investigatori lo hanno capito subito. La presenza di placche di ruggine e la superficie corrosa hanno immediatamente fatto pensare ad un reperto di origini secolari. Per giunta non è passata inosservata nemmeno la singolare coincidenza della vicinanza della casa perquisita con le basiliche paleocristiane di Cimitile. Le conferme sono poi arrivate quando, allertati i carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale e la soprintendenza archeologica è arrivata l’expertise. Il documento, firmato dagli archeologi Giuseppe Vecchio e Fiorenza Grasso, oltre a stabilire l’autenticità del reperto ne sottolinea «la rarità e l’eccezionalità». Non ci sono ancora riscontri invece sulla provenienza della statua risalente al VI secolo avanti Cristo. L’unica ipotesi effettuata è quella di «un confronto possibile con la produzione di piccoli bronzi nell’ambito piceno, le antiche Marche, e più in generale in ambito etrusco italico», come dicono gli esperti dell’arte antica. «Preoccupante», invece, sempre secondo i responsabili della sovrintendenza, lo stato di conservazione della statua alta più o meno un metro tanto da far ritenere urgente un intervento di restauro per bloccare i processi corrosivi che impediscono la lettura di particolari utili a caratterizzare meglio la statuetta.
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