SICILIA - Il Comune rimette in vendita i beni «Entro tre anni procedure completate» GIUSEPPE PATTI LA SICILIA Martedì 28 Settembre 2010 Agrigento, pagina 32
Il serbatoio di via de pasquali messo in vendita Riparte l'operazione di vendita dei beni comunali. La giunta comunale, ha approvato il «piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari». Per fare cassa, Palazzo di città venderà immobili e terreni di proprietà attraverso alcuni bandi. I primi sarebbero dovuti essere pubblicati prima dell'estate ma la delibera venne ritirata per essere modificata. Per molti immobili posti in vendita, mancava infatti il nulla osta della Soprintendenza. Secondo Palazzo di Città, gli immobili comunali, decine tra magazzini, vani terra, terreni verranno messi in vendita nell'arco di tre anni. Il primo bando sarà pubblicato entro il 2010, gli altri due bandi nel 2011 e nel 2012. In particolare, nel 2012, saranno messi in vendita quei beni comunali per i quali è previsto il parere della Soprintendenza. Tra i beni che verranno messi in vendita, l'ex colonia marina di contrada Playa. La struttura, ormai poco più che un rudere, si trova sul mare, potrebbe rappresentare un investimento turistico - immobiliare. I precedenti però non sono incoraggianti: due bandi di vendita negli anni scorsi sono andati deserti. Il grosso delle alienazioni riguarda invece piccoli immobili al piano terra nel centro storico, moltissimi dei quali affittati ai privati da anni. Ospitano perlopiù attività commerciali, si affacciano su corso Vittorio Emanuele e su altre importanti arterie del centro storico, probabile che i locatari attuali beneficeranno di un diritto di prelazione. In vendita anche il vecchio serbatoio idrico di via De Pasquali (anche in questo caso la vendita era stata tentata, senza successo, in passato). Nell'elenco figurano anche alcune porzioni di terreno in contrada Gallo D'Oro. Si tratta di proprietà entrate a far parte del patrimonio comunale dopo l'abbattimento di alcune case abusive. Il bando conterrà le modalità di vendita di ben cinquanta proprietà comunali. Si tratta di proprietà dal valore artistico e culturale pressoché nullo visto che non è previsto il nulla osta da parte della soprintendenza.
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