NAPOLI - Arte e spettacolo in marcia: "Ma chi ci ascolta?" STELLA CERVASIO GIOVEDÌ, 30 SETTEMBRE 2010 LA REPUBBLICA Napoli
Città della Scienza più nota all´estero che qui Con 1,9 milioni si riattiva un circolo virtuoso
La prossima settimana il Madre apre part-time. Il Teatro Festival in bolletta scomoda D´Alema. Comicon con i suoi fumetti è la sola a sopravvivere, perché campa di stand, sponsor e biglietti, senza contributi pubblici. La Napoli della cultura, la città delle mille manifestazioni, dell´arte, della musica, è ferma. E se qualcosa cambierà in questa immobilità, comunque il Natale è alle porte e il tempo stringe. Ieri il "Funerale della cultura e del teatro" ha acceso i riflettori su quanto una città può essere funestata dalla mancanza di programmazione e di una politica culturale. «Chiediamo solo di proseguire il nostro lavoro con tranquillità - ha detto al corteo Isa Danieli - noi attori possiamo fare a meno dei politici, ci basta una botte e un carretto su cui salire. Loro invece no». E Renato Carpentieri: «Lottare è nostro dovere, anche se non importa a nessuno quello che facciamo col nostro lavoro». Rachele Furfaro e Renato Quaglia, presidente e direttore della Fondazione e del Teatro Festival sono volati a Bruxelles dove oggi saranno ascoltati dall´assemblea del Parlamento euromediterraneo. Domani invece Massimo D´Alema visiterà la sede napoletana della fondazione. La cultura prodotta dalla città è semisconosciuta. Napoli esporta più cronaca nera che eventi culturali. Tutta da conoscere, per i politici, anche Città della Scienza: il centro di Bagnoli che non poteva pagare i dipendenti, tuttavia, ha quasi risolto i suoi problemi finanziari. Un milione e novecentomila euro sbloccati «che serviranno quantomeno - dice il presidente della Fondazione Idis Silvestrini - a riattivare un circolo virtuoso». Di qui la necessità di far conoscere l´attività: «Oggi al termine della giunta il capo di gabinetto verrà a farci una visita informale - spiega Silvestrini - siamo noti a livello internazionale, meno purtroppo in città». Il lieto fine non vale ancora per il Madre: «Un museo aperto quattro ore al giorno recita il de profundis - dice Eduardo Cicelyn -. La società che paga i nostri servizi, la Scabec, per il 51 per cento della Regione, non è più in grado di saldare le spese. Noi non abbiamo fatto sprechi, anzi quest´anno abbiamo risparmiato il 50 per cento. Tra i soci di Scabec ci sono Prc, che ha biglietterie in tanti musei, anche di Roma, ed Electa. Mi chiedo: perché hanno deciso di non anticipare più i soldi, se prima lo facevano? Per risparmiare anche noi abbiamo effettuato dei tagli sulle loro attività e ora ci mandano i dipendenti in cassa integrazione e hanno in corso quasi una dismissione dell´impegno. Sul Madre circolano dati sbagliatissimi - rettifica Cicelyn - dal primo gennaio al primo settembre abbiamo prodotto 430 mila euro di incassi, non è uno scherzo». C´è anche chi è in attesa dell´assegnazione dei fondi per verificare se qualcosa è cambiato. È la Stazione Zoologica Dohrn. «Normalmente i finanziamenti per gli enti pubblici vengono assegnati in questo periodo dell´anno - informa il presidente Roberto Di Lauro - ma qualcosa ci fa ben sperare. Abbiamo avuto contatti con la Regione, attraverso Trombetti e lo stesso Caldoro: l´assessore all´Ambiente Romano è venuto in visita anche in rappresentanza del presidente». Una sorpresa per molti, il fatto che Napoli abbia così tanti fiori all´occhiello.
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