Sgarbi duro: «Ferrara, sei ingrata. Per ora i miei quadri puoi scordarteli» Isabella Cattania Il resto del carlino 30/9/2010
Ferrara. «Ringrazio Dario Franceschini, ma respingo la sua proposta». Vittorio Sgarbi non ci sta. Aveva chiesto la disponibilità del Castello per la sua importante collezione d'arte. La Provincia ha risposto (motivando) «no» e il critico d'arte non intende assolutamente accettare la mediazione proposta dal capogruppo Pd alla Camera, amico di vecchia data. «Se la città non può fare un museo, ospiti almeno la mostra itinerante che la famiglia Sgarbi sta organizzando» l'idea di Franceschini, convinto che «come sempre una via di mezzo possa esserci». Non in questo caso, però, e non con Sgarbi. Anzi, con i fratelli Sgarbi, visto che anche Elisabetta, che ha seguito in prima persona l'iter messo in moto dalla richiesta, non nasconde quanto la vicenda l'abbia ferita: «E' una cosa che non mi sembra giusta e tutto ciò che è ingiusto mi crea disagio». Più sereno (è lui stesso a sostenerlo) il neo consulente del ministro Bondi, ma non per questo accetta le argomentazioni sostenute per respingere l'idea del museo. «La verità è che per loro il problema sono io. E allora le mie opere, fino a quando non avranno trovato una sede, andranno in mostra a Palermo, a Siena, a Padova e forse a Monza o a Mantova. Ma non a Ferrara».
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