PUGLIA - Mille case riservate ai militari Emiliano diffida le imprese PAOLO RUSSO VENERDÌ, 01 OTTOBRE 2010 la Repubblica - Bari
Nuovo rione al San Paolo: "Procedure sbagliate" Politica e territorio
«Non deve nascere il quartiere dei militari». Il Comune di Bari si mette di traverso al progetto della cooperativa Pro Difesa che è pronta a realizzare nella campagne tra Palese e il San Paolo mille alloggi destinate al personale dell´esercito e delle forze dell´ordine. Una lottizzazione autorizzata dal ministero della Difesa su suoli di sua proprietà ma di cui il Comune non ha mai ricevuto notizia. Per questo, dopo un consulto con l´ufficio legale dell´amministrazione comunale, il sindaco Michele Emiliano ha deciso di porre un freno a un´iniziativa definita "poco chiara". E lo ha fatto attraverso una lettera siglata insieme all´assessore all´Urbanistica Elio Sannicandro e indirizzata al consorzio di imprese rappresentato a Bari dall´ingegnere Michele Cutolo. Lo stesso della Cittadella della giustizia. Una "diffida a non avviare alcuna attività edilizia in mancanza di un chiarimento giuridico-amministrativo e procedurale". "In particolare - scrivono Emiliano e Sannicandro - destano perplessità sia l´interpretazione forzata di alloggio di servizio rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, sia la procedura realizzativa assimilata ad un intervento di carattere militare definito fondamentale per la difesa nazionale". Per quanto riguarda il primo aspetto l´amministrazione comunale fa notare ai costruttori che "come sentenzia il Consiglio di Stato, gli alloggi di servizio concessi ai militari per esigenze di servizio sono gravati da un vincolo di destinazione correlato, appunto, alle esigenze dello svolgimento del servizio. Ove questa correlazione cessi per qualsiasi ragione, viene meno anche il titolo per l´utilizzazione dell´alloggio. Pertanto - è scritto nel documento - non è possibile, a parere dell´amministrazione comunale, che tali alloggi siano venduti a personale militare come fossero alloggi privati". Una iniziativa assunta dal Comune anche per evitare il ripetersi di una nuova via Pappacena, la lottizzazione della famiglia Degennaro destinata alle forze dell´ordine ma posta sotto sequestro nel 2005. Inoltre il Comune esprime dubbi su una procedura di edilizia residenziale pubblica rivolta unilateralmente ad una categoria limitata di cittadini e, per di più, priva della condivisione amministrativa comunale rispetto alla destinazione urbanistica ed alla previsione delle necessarie opere di urbanizzazione primaria e secondaria. "La procedura di esclusiva competenza militare priverebbe l´amministrazione comunale di potere di intervento ma la obbligherebbe di fatto ad un rilevante impegno economico per garantire la successiva funzionalità dell´insediamento residenziale che avrebbe le dimensioni di un vero e proprio quartiere di oltre quattromila abitanti cui assicurare servizi di igiene, manutenzione e trasporto". La diffida è partita dopo che la Pro Difesa ha fatto sapere al Comune di avere le ruspe già pronte ad entrare in azione e, con una serie di lettere destinate ad assessori e consiglieri ha "invitato il Comune a non porsi d´ostacolo".
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