LIGURIA - Blitz in una villa di Mignanego: spuntano due pale del Settecento. Il medico ha la passione dell´arte ma i capolavori sono rubati VENERDÌ, 01 OTTOBRE 2010 la Repubblica -- Genova
Le opere, del valore di oltre un milione di euro, erano state trafugate tra il 1989 e il 2004 in diverse regioni italiane Tre antichi dipinti ad olio, due pale d´altare del Settecento, una scultura raffigurante uno stemma araldico policromo e 133 reperti archeologici di rilevante pregio ed interesse artistico. È il "bottino" ritrovato e confiscato dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova all´interno di una villa di Mignanego, di proprietà di un trentenne medico romano. Le opere d´arte, del valore di oltre un milione di euro, erano state trafugate in varie regioni italiane tra il 1989 e il 2004. A dare il via all´indagine, un normale controllo amministrativo presso una casa d´aste genovese, che aveva messo in vendita un importante dipinto di scuola emiliana del XIX secolo, raffigurante "Il martirio di San Sebastiano», risultato però provento di un furto avvenuto a Roma nella metà degli anni Novanta. I militari sono così risaliti all´identità del mandatario, il medico romano che è attualmente indagato con l´accusa di ricettazione. I dipinti ad olio, che erano stati rubati nel 2004 a Palermo, nell´abitazione di un libero professionista, le pale d´altare trafugate nel 1989 dalla Chiesa di Sant´Andrea Apostolo di Quindici (in provincia di Avellino) e la scultura provento di un furto avvenuto nel 1999 nella Chiesa del Bambin Gesù di Somma Vesuviana (in provincia di Napoli) sono già stati restituiti ai legittimi proprietari. I reperti archeologici, tra cui materiali di produzione etrusca e più di cento vasi, la maggior parte dei quali saccheggiati da necropoli apule, ma anche produzioni italiche protostoriche e greche del VI° e VII° secolo a. c., sono stati confiscati su ordine dell´autorità giudiziaria e trasferiti presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, dove saranno catalogati prima di essere esposti al pubblico in sedi istituzionali del capoluogo. «E´ la prima confisca in Liguria di reperti archeologici - spiega Salvatore Lutzu, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova - si tratta di pezzi integri, perfettamente conservati, di grande valore artistico e commerciale». Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici della Liguria, sottolinea che "questi reperti hanno anche un alto valore scientifico, un importante valore didattico perché potranno essere studiati all´università di Genova.
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