PESCIA. Ex mercato dei fiori in stallo. Fermo il progetto di recupero FRANCESCA MALTAGLIATI VENERDÌ, 01 OTTOBRE 2010 IL TIRRENO - Montecatini
penale di 700mila euro se viene disattesa la convenzione
Che fine farà l’area dell’ex mercato dei fiori? Il tanto criticato progetto del centro commerciale con annessa una piazza coperta da mille metri quadrati vedrà mai la luce? E se sì, quando? È tornata a far discutere in consiglio la questione sul futuro dell’area dell’ex mercato dei fiori. Questione che, oltre un anno dopo la firma del contratto di finanza da parte dell’amministrazione con la società aggiudicatrice della gara, ancora non sembra fornire risposte certe. A portare l’argomento in consiglio è stato il consigliere di Pescia Democratica, Gennaro Ruffino, con un’interrogazione sullo sviluppo dell’area. Non sono però servite a dipanare i dubbi le risposte fornite dal vicesindaco Franco Baldaccini che ha spiegato come siano ancora necessari i nullaosta della Sovrintendenza e altre pratiche burocratiche prima di poter dire se i lavori inizieranno o meno. Quel che è certo è che il contratto firmato alla vigilia delle elezioni dalla passata amministrazione, che concederebbe l’uso dell’area per ben 99 anni, non piace troppo a quell’attuale. «La convenzione - ha detto il consigliere del Pdl, Paolo Checchi - fu firmata una settimana prima dello scadere del mandato e l’argomento non fu mai portato in discussione in alcuna commissione consiliare. La decisione fu presa con un metodo da condannare». «C’è un impegno - ha aggiunto il sindaco, Roberta Marchi - firmato dal Comune che prevede ingenti penali se non verranno rispettati i termini dell’accordo». Difatti sono previsti penali da 700mila euro. Nel frattempo anche su Facebook si scatena la discussione. In particolare sono quei giovani che appartengono al gruppo dei Figlideifiori di Pescia, sempre attenti a quello che succede in città, a sollevare la questione. «Noi vorremmo - si legge sul social network - che fossero dati spazi alle associazioni con l’obbligo di ristrutturare a proprie spese i locali per poi creare un centro culturale con spazi per convegni, feste, compleanni, concerti. Stiamo sognando?».
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