San Benedetto. Maxi variante Spazio in collina 02 ottobre 2010 CORRIERE ADRIATICO
San Benedetto Perché precludere la collina dall’area da assegnare ai costruttori per realizzare i 300 mila metri cubi inseriti nella maxi variante? E’ il quesito sul quale ha discusso la commissione urbanistica riunitasi, mercoledì sera, in Comune. A sollevare la domanda è stato il presidente Luca Vignoli. Infatti inizialmente era stata indicata quale zona dove far realizzare le cubature quella compresa tra l’Autostrada 14 e il mare, invece in un secondo tempo è stata eliminata la fascia dalla A 14 alla Statale 16 proprio per evitare la cementificazione della collina.
Oggi i consiglieri, però, sostengono di non dover escludere alcuna area e di conseguenza alcun proprietario, una selezione che invece dovrà avvenire a posteriori quando si andranno a verificare i vincoli. Di conseguenza non si costruirà sulla collina, ma per ora dovrà rimanere un’area all’interno della maxivariante.
Inoltre, la commissione ha puntualizzato per iniziativa del sindaco Gaspari che una volta realizzata la nuova piscina comunale, l’attuale struttura verrà abbattuta, così come è stato spiegato che l’area da destinare alla Fondazione Carisap è stata quantificata in 15 mila metri quadrati perché è questa l’ampiezza dell’area Ballarin e ci si è regolati di conseguenza.
Il consigliere Lina Lazzari, poi, ha sollevato alcune perplessità sul fatto che una delle opere inserite nel bando sia la riqualificazione e spostamento della sottostazione di via Piemonte che poi verrebbe ceduta a Reti ferrovie Italia a costo zero. Al riguardo il primo cittadino ha spiegato che Rfi non intende spendere alcun euro dal momento che c’è una sentenza che afferma come l’impianto non sia nocivo. Diversi dubbi, d’altra parte, gravano anche sul fatto che la variante dovrà avere un vantaggio anche per la Provincia e tutti si sono chiesti in che cosa possa consistere un “vantaggio” del genere.
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