Privati cauti sul restauro del Colosseo Daniela Mecenate Sole 24ore - Roma 6/10/2010
Poche le domande a tre settimane dalla scadenza del bando del ministero
L'iniziale interesse di qualche mese fa si va raffreddando. Dal gruppo di Diego Della Valle, che aveva dichiarato di voler «scendere nell'arena», alla Fimit (società di gestione del risparmio), sembra subentrare la prudenza. Eppure scadono a fine mese i termini per partecipare al bando di gara pubblicato lo scorso 4 agosto dal Ministero dei Beni culturali per individuare un privato disposto a investire per il restauro del Colosseo. «La visibilità del Colosseo - spiegano da un'altra società che aveva dimostrato iniziale interesse e che invece non ha più presentato nessuna domanda - è tale che se poi qualcosa non va per il verso giusto, la perdita di immagine è enorme. Oltre all'impegno economico, che non è da poco». La cifra necessaria per realizzare tutti i lavori di restauro previsti, infatti, si aggirerà infatti intorno ai 40 milioni di euro. Malgrado ciò al Ministero si ostenta ottimismo. «C'è molto interesse per questo intervento che darebbe grande visibilità a chi decidesse di metterci il marchio - rassicura il Sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali., Francesco Giro -. Un interesse sia da parte italiana che straniera. Sono state tantissime le visite di emissari sul posto, esperti provenienti da tutto il mondo per valutare e per elaborare il progetto più adeguato. Già qualche domanda è stata presentata, ma ovviamente non possiamo dire da parte di chi. Ci aspettiamo comunque l'intervento di un'importante cordata e siamo certi che i giorni decisivi per l'arrivo delle candidature saranno gli ultimissimi a ridosso della scadenza». Bocche cucite insomma sui nomi di chi vorrà fare da sponsor al restauro più grandioso del nuovo millennio per la città di Roma, un intervento che dovrebbe chiudersi, secondo le più ottimistiche previsioni, in 3 anni, ma che – per i più realisti - potrebbe richiederne anche 10. L'Anfiteatro Flavio ha già subito nel tempo diversi restauri, ma quello a cui dovrà essere sottoposto a partire dal 2011 sarà il più grandioso di tutti. Quello che dovrà salvarlo dal disfacimento e farlo sopravvivere per almeno altri due millenni. Secondo il piano degli interventi pubblicato dal Ministero, sono necessari almeno 25 milioni per poter completare il restauro del Colosseo, che necessita di interventi sul prospetto meridionale come su quello settentrionale, sugli ambulacri e gli ipogei, sulle cancellate e sugli impianti, e per il quale andrà costruito un centro servizi di 1.500 metri quadrati nella piazza. Dai 25 milioni di euro sono escluse le spese di illuminazione e di gestione del cantiere. Intanto, il prossimo 14 ottobre, verranno aperte al pubblico alcune parti dell'Anfiteatro che erano finora chiuse al pubblico (il cosiddetto "terzo ordine" (quello superiore, l'arena e una parte dell'ipogeo), grazie a un'opera di restauro chiusa nei mesi scorsi.
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