Venezia. «Forte Marghera? Sgarbi trovi i fondi» S.D'A. Corriere del Veneto 14/10/2010
Padiglione Italia. Il curatore vuole portare una parte della Biennale nell'ex struttura militare di San Giuliano Orsoni: il Comune non ha un euro. Toscani: sarebbe un luogo molto bello
VENEZIA — «Il Padiglione Italia a Forte Marghera? Per noi va bene, ma i soldi deve trovarli il ministero. Il Comune non può investire un euro in questa impresa». Nel giorno in cui sceglie Roma per denunciare la sua assoluta necessità di «prestare» le facciate in restauro agli sponsor, a pochi metri dal ministero dei Beni Culturali, il sindaco Giorgio Orsoni scopre dalla stampa che Forte Marghera ospiterà una parte del Padiglione Italia curato dal critico (e sovrintendente in attesa di rinomina) Vittorio Sgarbi. Nell'ex forte militare acquistato dal Comune e riguadagnato alla città il critico vuol portare «Nuovo paesaggio italiano» il progetto voluto dal fotografo Oliviero Toscani con Salvatore Settis, direttore della Normale di Pisa, un portale (www.nuovopaesaggioitaliano.it) in cui caricare le foto delle brutture più brutture del nostro paesaggio: dai capannoni al foto-voltaico. Ma anche, come ha aggiunto Sgarbi, «San Giobbe e l'imbarcadero a Sant'Elena». Il catalogo degli orrori alimentato dai telefonini e dalle fotografie digitali della gente comune potrebbe così trovare la via di Forte Marghera, per far debuttare ufficialmente la fotografia alla Biennale. Il sindaco, però, mette in chiaro alcune cose: 6e Sgarbi ci presenterà il progetto ne parleremo — dice — Forte Marghera è un luogo straordinario. Sgarbi dice più bello dell'Arsenale: vabbè, più bello dell'Arsenale è un po' esagerato, certamente è un luogo importante, bello, che abbiamo acquisito alla città da un po' di anni. Certo, ci vogliono soldi per rimetterlo a posto e progetti. Io perdo un mucchio di tempo con gente che mi viene a raccontare le sue idee, forse l'ho capito tardi ma l'ho capito. Soldi per questo padiglione il Comune non ne tirerà fuori: il curatore (Sgarbi, ndr) è in diretto collegamento col commissario italiano, Mario Lolli Ghetti, direttore generale dei Beni Culturali del Lazio. Sarà lui che ci chiederà la disponibilità facendo un progetto di sostenibilità finanziaria». Il progetto, però, ha già camminato con le gambe di Sgarbi, che ne ha parlato sia col professor Settis che con Toscani. Il fotografo conferma, ma dice chiaro e tondo che ne parlerà quando sarà il momento: «Sono contento che Sgarbi l'abbia ufficializzato — dice — Forte Marghera è un luogo che sarebbe molto bello». Una frase che lascia intendere che anche per Toscani i lavori per rendere la struttura adatta qualcuno dovrà farli. Di tutto il progetto composito di Sgarbi, però — padiglione Italia all'Arsenale, mostre curate da lui nei palazzi museali, mostre in tutte le regioni e in 89 sedi degli Istituti italiani di cultura — il ministero al momento lascia intendere che si accollerà solo i costi del padiglione Italia, quest'anno ancora più grande di due anni fa, quando fu curato da Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli. Migliori, invece, le premesse «astrali»: il presidente della Biennale è lo stesso che giusto dieci anni fa portò la Biennale teatro nel parco della Bissuola di Mestre. Correva l'anno a000 e i mestrini scoprirono di avere «in casa» un festival di teatro dove sfilarono perfino i fratelli Forman, estrosi figli di Milos Forman. Chissà se basterà. |