Sicilia, Venere di Morgantina. Aidone: «Portateci direttamente la nostra Venere» Tony Zermo Sicilia 14/10/2010
Il sindaco Filippo Ganci: «Possiamo trovare un dignitoso posto nell'attuale museo accanto agli acroliti e al tesoro d'argento»
Il decreto Armao. Prevedeva una indefinita sosta della celebre statua a Palazzo dei Normanni
C'è un decreto dell'ex assessore regionale ai Beni culturali Gaetano Armao (ora passato alle Finanze) che prevede «ai fini della valorizzazione dell'evento» che la Venere di Morgantina venga esposta a Palazzo dei Normanni a maggior gloria della Sicilia e della sua Assemblea regionale. Insomma, è stato predisposto un «evento mondiale» per il ritorno della celebre statua alla presenza del presidente Napolitano, di ministri e di emeriti cultori d'arte. Soltanto che tutto questo avverrebbe sulla pelle del «legittimo proprietario» della Venere, cioè Aidone. Avranno pensato alla Regione con ancora lo spirito del vicereame: è un paesino di cinquemila abitanti, non ha ancora pronta l'ex chiesa di San Domenico dove dovrebbe essere collocata la statua, ha pure difficoltà di accessi con quelle strade statali e provinciali mezze franose. Ma che cela mandiamo a fare la Venere? Meglio Palazzo dei Normanni, con il suo fasto, la sua antica nobiltà. E se ci dovesse essere attorno qualche cumulo di immondizia, pazienza, si vede che faremo scopare in tempo per l'avvenimento. E invece no, Aidone e l'intera provincia di Enna non ci stanno alla spoliazione perché la Venere non appartiene a Palermo, ma alla vecchia Morgantina, era lì che duemila anni addietro veniva adorata dalla popolazione prima che arrivassero i legionari romani a distruggere la fiorente città costringendo la popolazione a sotterrare i loro beni, compresi gli oggetti di culto. E domani questo piccolo paese del centro dell'Isola può diventare famoso nel mondo grazie alle sue meraviglie. Perché la Venere troverebbe posto in un salone del museo cittadino dove già si trovano gli acroliti di Demetra e Persefone «vestiti» da Marella Ferrera e che a dicembre accoglierà anche il tesoro d'argento restituito dal Metropolitan museum di New York. Viene da rabbrividire a pensare che la Venere, il tesoro d'argento e gli acroliti era stati nascosti dalla popolazione di Morgantina in fuga e poi dissotterrati e venduti dai tombaroli a prezzo vile prima di passare a suon di milioni ai musei americani attraverso il circuito dei trafficanti internazionali. Perché Morganina era una capitale prima che Roma decidesse di distruggerla perla sua alleanza con Siracusa, facendo gettare persino il sale nelle campagne affinché non crescesse più nemmeno un filo d'erba. Ora Aidone può diventare un faro per gli archeologi e i cultori d'arte di tutto il mondo e non si vede perché la Regione debba sottrarle questo suo sacrosanto diritto. Nel frattempo fa di tutto per ostacolare Aidone, dove dovrebbe arrivare un milione e mezzo dalle Lotterie per il restauro della chiesa di San Domenico, ma ancora non pervenuto. Inoltre il Comune di Aidone aveva presentato un progetto esecutivo per questi lavori, ma alla Regione hanno detto che non andava bene, che ci voleva invece una gara di appalto-concorso (a suon di milioni) in cui avrebbe vinto chi prevedeva la conclusione dei lavori in meno tempo. II progetto, ripetiamo «esecutivo», del Comune è stato messo di lato e quanto al concorso per l'appalto non si ha notizia. Così sono passati quasi due anni inutilmente, l'assessore Armao è stato destinato a un nuovo dicastero, e il nuovo, Sebastiano Missineo, esperto in marketing, «pare che sia ancora in attesa delle deleghe perché ho chiamato in assessorato e mi hanno risposto evasivamente, anzi non mi hanno risposto proprio», dice il sindaco di Aidone, Filippo Ganci (Pd). Nel frattempo il nuovo soprintendente del parco archeologico di Morgantina, architetto Enrico Caruso (che bel nome), attende di sapere cosa vogliono fare alla Regione. Abbiamo chiesto al sindaco se era meglio ritardare la partenza della Venere dal Paul Getty museum in attesa dei restauri della chiesa di San Domenico. «Per carità no - ha risposto - perché non sappiamo quanto tempo ci vorrà con questi chiari di luna. La Venere deve arrivare in gennaio direttamente ad Aidone. Arriverà in tre pezzi e i tecnici del Paul Getty la rimonteranno. A spese del Comune abbiamo attrezzato una sala nel nostro museo dell'ex convento dei Cappuccini accanto agli acroliti e al tesoro d'argento, e lì deve restare. Tutto il resto verrà dopo, i lavori nell'ex chiesa di San Domenico, la sistemazione delle strade di accesso eccetera. Ho già parlato con I'Anas perché assuma la manutenzione della strada statale. Nel frattempo abbiamo realizzato un parcheggio anche per i pullman. Insomma, Aidone sta facendo del suo meglio accogliere la Venere, che per noi è come una grande figlia. Non ci sarà il fasto di Palazzo dei Normanni, avrà una "casa" piccola, ma piena di grandi cose e assolutamente dignitosa». Anche la Provincia di Enna si ribella. Dice l'assessore ai Beni culturali Maurizio Campo: «Non consentiremo questo esproprio culturale. Semmai con la Regione possiamo attivare una cabina di regia per organizzare l'evento ad Aidone».
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